Anche il Veneto avrà un centro di addestramento simulato e di formazione avanzata per chirurghi, anestesisti, ortopedici, medici e operatori dell’urgenza ed emergenza, tecnici e infermieri professionali del sistema sanitario regionale. Lo ha deciso la commissione Sanità del Consiglio veneto, presieduta da Leonardo Padrin, dando il via libera (con i voti della sola maggioranza Pdl-Lega) al progetto della Giunta che istituisce in via sperimentale negli spazi dell’ex ospedale di Valeggio sul Mincio (Ulss 22) un centro di simulazione per addestrare e perfezionare il personale sanitario del Veneto. Perplessità e riserve sono state espresse dai consiglieri di opposizione del Pd, Italia dei Valori, Verso Nord e Sinistra veneta, che si sono compattati.
In particolare attorno alle osservazioni critiche di Claudio Sinigaglia e Bruno Pigozzo (Pd) in merito all’estemporaneità della decisione rispetto alle prossime schede ospedaliere e territoriali di programmazione sanitaria, di Diego Bottacin (VN) sulla scarsa centralità della struttura individuata e sul mancato collegamento con le due aziende ospedaliere di Padova e di Verona e con il sistema universitario veneto, e di Antonino Pipitone (IdV) che ha puntato l’indice sulla vaghezza del progetto, la mancata quantificazione dei costi e l’indeterminatezza delle risorse stanziate per la prima fase di avvio.
Proprio la questione del finanziamento del centro, che la delibera di Giunta quantifica in un milione di euro per il primo bienno, di cui la metà (500 mila euro) coperti dal contibuto della Fondazione Cariverona, ha sollevato qualche dubbio anche all’interno della maggioranza, che – prima del voto – si è confrontata in separata sede, con il risultato finale di condizionare l’avvio e l’ubicazione del futuro centro di formazione all’erogazione effettiva del contributo promesso dalla Fondazione bancaria scaligera. Ma nemmeno questa sorta di vincolo è stato sufficiente per appianare le contrarietà delle opposizioni, convinte che l’avvio del centro, con conseguente modifica della programmazione ospedaliera per l’Ulss 22 di Bussolengo e l’Azienda ospedaliera di Verona, rappresenti un indebito anticipo rispetto all’attuazione del nuovo piano sociosanitario del Veneto, approvato il 20 giugno scorso e che entro 180 giorni troverà attuazione con le nuove schede che stabiliranno vocazione e utilizzo delle strutture sanitarie e delle strutture intermedie presenti nel territorio.
La delibera istitutiva del nuovo Centro di simulazione e formazione avanzata in sanità prevede che la struttura sia attrezzata con sofisticati manichini e sistemi informatici, per riprodurre situazioni comuni ed eccezionali di interventi chirurgici e terapeutici, senza mettere a rischio la salute dei pazienti, in condizioni ottimali per il confronto e la verifica di gruppo, in stretta collaborazione con l’Azienda universitaria integrata di Verona che dovrà assumere la direzione dei corsi specialistici e la gestione tecnico-amministrativa del centro. A coordinare l’attività del centro di simulazione – secondo il testo approvato – sarà il dottor Giovanni Motton, medico chirurgo e direttore dell’area chirurgica dell’Ulss 22 di Bussolengo, già direttore sanitario dell’ospedale di Isola della Scala negli anni Novanta. Nel primo biennio di attivazione il centro, in via sperimentale, sarà scuola per le pratiche di urgenza ed emergenza, per interventi in laparoscopia, per endoscopia diagnostica e operativa, emodinamica e radiologia interventistica, chirurgia dell’occhio, chirurgia ortopedica in artoscopia e chirurgia robotica. Esperienze di centri di simulazione e formazione in sanità sono già attive in Italia a Trieste, Modena, Firenze, Perugia, Bologna e all’università di Tor Vergata. Ma quella pensata per Valeggio sul Mincio si caratterizza per la valenza regionale, dato che sarà a servizio delle esigenze di formazione e specializzazione di tutte le aziende sanitarie del Veneto e delle due università di Padova e di Verona, con l’ambizione di diventare centro di formazione e di addestramento anche per medici, aziende e strutture private anche di altre regioni.
Il consigliere di Italia dei Valori Antonino Pipitone esprime forti perplessità sulla delibera della Giunta regionale, approvata oggi a maggioranza (si di Pdl e Lega, no dell’opposizione), che prevede l’istituzione di un centro regionale di formazione e simulazione avanzata per il personale sanitario. La struttura verrebbe ospitata dall’ospedale dismesso di Valeggio sul Mincio (Vr) per i corsi con molti partecipanti, e dall’Azienda Ospedaliera di Verona per quelli ristretti. Il fabbisogno per il primo biennio di funzionamento viene stimato dalla Giunta in un milione di euro: 500mila euro a carico della Regione, 500mila erogati dalla Fondazione Cariverona. “La commissione – precisa Pipitone – ha dato l’ok vincolando la sede al contributo della Fondazione di Biasi: se entro dicembre caccia i soldi si resta a Valeggio e Verona, altrimenti si valuteranno altre sedi”. “Ma vi pare possibile – si chiede l’esponente IDV – ammanettare una struttura così importante ai fondi di un ente privato? O non siamo legittimati a chiederci se questa scelta nasconda qualche interesse che contrasta con il bene pubblico?”. “E poi – aggiunge Pipitone – siamo sicuri che un milione di euro basti se l’assessore Coletto non è stato in grado di fornirci alcun dato sul numero degli specialisti che useranno questa struttura, quanto costeranno alla Regione i costi e che risparmio avremo rispetto alla situazione attuale? Non vorrei – conclude l’esponente IDV – che ci trovassimo di fronte all’ennesimo inutile e costoso carrozzone”.
13 luglio 2012 – riproduzione riservata