La confluenza dell’Inpdap e dell’Enpals nell’Inps porterà ad un disavanzo dell’ente di circa 6 miliardi di euro nel 2012 e di 7 miliardi di euro nel 2013 e nel 2014. Si teme per la sostenibilità del sistema pensionistico pubblico. Con la confluenza dell’Inpdap e dell’Enpals nell’Inps e, quindi, la nascita del Super-Inps, “l’incidenza della spesa per prestazioni previdenziali e assistenziali sul Pil “si attesta al 19,22%” nel 2012 “rispetto al 13,79% delle previsioni originarie”. Lo si legge nella prima nota di variazione del bilancio preventivo 2012 dell’Istituto di previdenza, il primo bilancio del cosiddetto Super-Inps, approvata oggi dal Civ, il Consiglio di indirizzo e vigilanza. “L’assunzione da parte dell’Inps del deficit imputabile al soppresso Inpdap comporterà nel breve periodo un problema di sostenibilità dell’intero sistema pensionistico pubblico”.
Lo scrive il Consiglio di indirizzo e vigilanza, nella prima nota di variazione di bilancio 2012 del SuperInps, in cui chiede al governo “interventi correttivi”.
La gestione finanziaria di competenza dell’Inps con l’incorporazione dell’ex Inpdap e dell’ex Enpals, infatti, segnerà un disavanzo di quasi 6 miliardi di euro (5,977) nel 2012, a causa del rosso che lo stesso Inpdap porta con sè. Il disavanzo, secondo quanto emerge dalla stima contenuta sul bilancio preventivo 2012 e approvata oggi dal Civ, è destinato a salire e a sfiorare i 7 miliardi di euro sia nel 2013 (6,936) che nel 2014 (6,963).
Nel 2012, si legge nel documento, si stima quindi un “disavanzo finanziario di competenza di 5,977 miliardi di euro a fronte del disavanzo di 736 milioni previsto nel bilancio originario” dell’Inps. Il Civ sottolinea che il “peggioramento” del disavanzo economico rispetto al preventivo è “interamente imputabile alla gestione ex Inpdap che chiude con un disavanzo di 5,843 miliardi, mentre la gestione ex Enpals chiude con un avanzo economico di esercizio pari a 306 milioni”. Quindi “al netto della gestione ex Inpdap il risultato sarebbe stato positivo per circa un miliardo”.
Nel documento si rileva, inoltre, che tale disavanzo “è quasi totalmente ascrivibile alla gestione ex-Cpdel” ossia il trattamento pensionistico del personale degli enti locali “imputabile per la maggior parte al blocco del turnover che ha impedito agli enti locali di assumere personale nel caso in cui non veniva rispettato il patto di stabilita”. Il blocco del turnover “che riguarda anche le amministrazioni statali e quasi tutto il pubblico impiego – viene ancora sottolineato – causa una consistente contrazione delle entrate contributive, a fronte delle quali si rileva un continuo aumento delle uscite per prestazioni istituzionali, determinando nella gestione ex Inpdap crescenti deficit patrimoniali”.
La Uil. Per la Uil, “con l’incorporazione dell’Inpdap e dell’Enpals si sono prodotti effetti disastrosi per la situazione patrimoniale dell’Inps con una riduzione di quasi 5 miliardi di euro interamente ascrivibili al disavanzo economico dell’Inpdap”. E l’incorporazione dei due enti “è stata decisa con una certa leggerezza perchè non sono state adeguatamente ponderate le normative così eterogenee esistenti”.
Pensioni, Fornero: «nessun rischio»
L’allarme sul deficit Inps lanciato dal Civ, il Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’ente. Il ministro: «Il disavanzo Inpdap è noto. Continuerà a essere coperto». Mastrapasqua: sostenibilità sistema è certificata
Non c’è nessun rischio pensioni, i dati resi noti ieri sul deficit dell’Inps sono noti e non serve appostare nuove risorse: se super Inps sarà fatta bene potrà portare risparmi. È quanto ha affermato il ministro del Welfare, Elsa Fornero, nel suo intervento alla Commissione parlamentare per gli enti previdenziali in relazione ai dati sul deficit dell’Inps dell’anno in corso. «Non mi sembra che ci siano fatti nuovi: sapevamo – ha affermato Fornero – che l’Inpdap era in forte squilibrio. Dobbiamo domandarci la ragione di questo squilibrio che è frutto di decisioni di regole passate. Per l’Inpdap i disavanzi sono frutto di decisioni del passato con scarsa attenzione alle regole nel bilanciamento tra prestazioni e contributi. Noi non possiamo cancellare le regole del passato».
DEFICIT – L’Inps dovrebbe registrare quest’anno un disavanzo di quasi 6 miliardi di euro nel 2012, che sfioreranno i 7 miliardi nei prossimi due anni, quasi del tutto dovuto al «buco» dell’ex Inpdap, l’Istituto di previdenza per i dipendenti della Pa. E questo – aveva messo ieri nero su bianco il Civ (il Consiglio di indirizzo e vigilanza) dell’ente – «comporterà nel breve periodo un problema di sostenibilità dell’intero sistema pensionistico pubblico». La prima nota di variazione del bilancio preventivo 2012 dell’Istituto di previdenza (in cui con il Salva Italia sono confluiti Inpdap ed Enpals), approvato martedì a larga maggioranza, si concludeva chiedendo all’esecutivo «interventi correttivi».
I CONTI DEL «SUPERINPS» – La questione messa sotto i riflettori dal Civ, è tutta legata ai conti dell’ente, destinati a peggiorare nell’arco del triennio anche per effetto del blocco del turnover e della spending review che, con i 24 mila esuberi dichiarati nella Pa, determinerà una riduzione dei contributi versati e un aumento dei pensionati pubblici. Poi si faranno sentire gli effetti della riforma Fornero delle pensioni. Il disavanzo previsto per la gestione finanziaria di competenza dell’Inps con l’incorporazione dell’ex Inpdap e dell’ex Enpals, è stimato in 5,977 miliardi nel 2012, a causa del rosso che l’Inpdap porta con sé; e dovrebbe salire a 6,936 miliardi nel 2013 e a 6,963 miliardi nel 2014.
«SOSTENIBILITÀ CERTIFICATA» – Commentando l’allarme del Consiglio di indirizzo e vigilanza sul disavanzo Inpdap e la sostenibilità delle pensioni, il presidente dell’Inps, Antonio Mastrapasqua ha assicurato che «la sostenibilità del sistema pensionistico è stata certificata da tutte le riforme che sono state fatte, da ultima quella Monti-Fornero che ha avuto il gradimento della commissione europea, dell’Ocse e della Banca d’Italia». «La sostenibilità – ha aggiunto – è qualcosa che va oltre un bilancio che rappresenta dei numeri, ma non rappresenta la tendenza. Quindi mi sento di poter dire che, a fronte di quello che sicuramente sono dei commenti tra il tecnico, ma anche soprattutto politico, ci sono dei numeri incontrovertibili che sono dati dalla certificazione avvenuta dagli organismi europei della sostenibilità e delle buone riforme che sono state fatte nel nostro Paese».
«NESSUN RISCHIO PENSIONI» – l ministro Fornero ha ulteriormente spiegato: «Fino a quando l’Inpdap era separata dall’Inps lo Stato pagava la differenza (tra contributi e prestazioni, ndr) con trasferimento diretto a copertura del disavanzo. Oggi credo che questo sarà sempre coperto dallo Stato, cambierà la modalità di copertura: l’Inps anticiperà e poi lo Stato restituirà». Insomma, il deficit dell’Inpdap «sarebbe stato coperto prima e ora sarà coperto dall’Inps». «Sotto il profilo della grandezza del disavanzo – ha ribadito Fornero – non ci sono novità e non richiederà l’appostamento di nuove risorse». E alla domanda se ci sia un rischio per le pensioni, il ministro del Lavoro ha smentito nettamente. «Vorrei rassicurare che le preoccupazioni relative alle pensioni dovrebbero essere persino minori anche con risparmi se facciamo bene l’incorporazione. Il rischio pensioni c’è quando non c’è l’equivalenza tra contributi e prestazioni. Il Governo ha cambiato le regole, ha fortemente rafforzato la sostenibilità del sistema pensionistico pubblico, ha rafforzato questo equilibrio e ha fortemente contenuto la spesa pensionistica rispetto al Pil».
11 luglio 2012 – riproduzione riservata