«Siamo costretti a prendere atto che manca la volontà di affrontare il fenomeno delle intimidazioni ai veterinari pubblici». Questa la dura conclusione di una lettera che la delegazione Sivemp nell’Osservatorio ministeriale sulla sicurezza degli operatori e sull’attività di medicina veterinaria pubblica ha inviato oggi al ministro della Salute Renato Balduzzi, ai dirigenti del Ministero e ai componenti dell’organismo a quasi quattro mesi dall’ultima riunione del tavolo. «Presa d’atto doverosa – afferma la nota – tanto più alla luce del vincolo rappresentato dal mandato dell’assemblea congressuale che, nel novembre scorso, ha impegnato la Segreteria nazionale Sivemp a ritirare la propria delegazione dall’Osservatorio, qualora non si fossero ricevute in tempi ragionevolmente brevi risposte concrete».
Il Sivemp sottolinea come siano «passati quasi quattro mesi dall’ultima riunione dell’Osservatorio. A conclusione dell’incontro del 16 marzo scorso, i componenti presenti si erano lasciati con l’impegno, da parte ministeriale, di una nuova convocazione in tempi strettissimi, al massimo entro il mese di aprile». Cosa che non è avvenuta. Intanto il fenomeno delle intimidazioni si è ulteriormente aggravato, con sempre nuovi episodi in ogni parte del Paese. «Il nostro sindacato ha presentato al tavolo ministeriale proposte operative per contrastare il fenomeno e dare sostegno ai veterinari vittime della violenza, elaborando strategie e impegnandosi a ricercare concretamente le soluzioni. E come organizzazione cui aderisce la quasi totalità dei veterinari pubblici italiani abbiamo messo a disposizione tutte le nostre conoscenze del territorio e la nostra capacità di raccolta delle segnalazioni. Uno sforzo cui non è seguita alcuna risposta concreta da parte delle Istituzioni».
3 luglio 2012