A dieci giorni dall’inaugurazione ufficiale della Torre della ricerca della fondazione “Città della speranza” a Padova, a cui è atteso anche il capo dello Stato Giorgio Napolitano, scoppia la polemica sul trasferimento del team della virologa Ilaria Capua. A metà del dicembre scorso, il governatore Zaia aveva annunciato l’intenzione di portare nella nuova struttura la Capua, a capo del Dipartimento ricerca biomedica comparata dell’Istituto zooprofilattico delle Venezie, ricercatrice di fama internazionale, che proprio in questi giorni ha arricchito il suo palmares con il premio Gentile Da Fabriano 2012. Al centro dello scontro due piani dell’edificio, destinati dalla Regione al Centro di referenza, e un finanziamento ministeriale da tre milioni di euro.
Col presidente dell’Istituto di ricerca pediatrica, Franco Masello, da una parte, che accusa lo Zooprofilattico di “pagare poco ciò che vale tanto” e il dg Igino Andrighetto, dall’altra, che sottolinea come il finanziamento di tre milioni del Ministero fosse destinato a realizzare un nuovo edificio nella sede di Legnaro e come la Regione abbia prospettato di concedere in comodato d’uso gratuito per almeno trent’anni anni allo Zooprofilattico due piani della Torre per ospitarvi le attività di ricerca del Centro di referenza nazionale.
Ma andiamo con ordine. A dar fuoco alle polveri il presidente Masello che dopo un incontro del cda della Torre, mercoledì, cui hanno partecipato tutti gli attori istituzionali, e cioè il segretario regionale alla sanità Domenico Mantoan, il segretario genrrale alla programmazione Tiziano Baggio e il direttore generale IzsVe, ha rilasciato dichiarazioni incandescenti. «La fondazione non è nata per finanziare lo Zooprofilattico – ha affermato Masello – non possono pensare di voler venire qua dentro senza pagare l’affitto. Il dicastero della Salute ha dato un finanziamento di tre milioni di euro a Ilaria Capua per permettere il suo trasferimento nella Torre, trasloco auspicato dallo stesso ministro. Lo Zooprofilattico pretende di occupare 2500 metri quadrati senza mettere di fatto un centesimo. Dispiace, ma se la situazione è questa, dovremo fare senza Capua».
Un attacco chiaro, cui non potevano mancare le risposte. Sarà un caso, ma il giorno seguente il sindaco di Verona, Flavio Tosi, parlando a un convegno Simevep, ha lodato l’IzsVe definendolo “il miglior Istituto zooprofilattico d’Italia”.
Le affermazioni di Masello, riprese con risalto dalla stampa locale, provocano comunque l’immediata replica del direttore IzsVe Andrighetto.
«Il presidente Masello accusa l’Istituto di “pagare poco ciò che vale tanto” i locali presso la Torre della ricerca. Preciso che, contrariamente a quanto affermato da Masello in merito alla destinazione del finanziamento del ministero della Salute di 3 milioni di euro, questo è finalizzato alla realizzazione di un nuovo edificio per il Centro di referenza nazionale per la ricerca scientifica sulle malattie infettive nell’interfaccia uomo-animale nella sede centrale di Legnaro, secondo quanto formulato nella domanda inoltrata il 11 dicembre 2009 e recepito nella Gazzetta ufficiale 216 del 16.09.2011».
E aggiunge: «Tale finanziamento, per il quale peraltro non vi è ancora l’impegno di spesa del competente Ministero, rientra in un pacchetto più cospicuo, pari a 10 milioni di euro complessivi, nel quale si prevede anche la costruzione della nuova sede della Sezione di Verona, del nuovo Centro di referenza per la pet therapy e del nuovo laboratorio per le analisi dei vegetali. Va inoltre sottolineato che questi finanziamenti sono destinati a investimenti patrimoniali del sistema sanitario nazionale, e che qualsiasi variazione di destinazione quindi deve seguire un iter preciso che prevede tra l’altro, una nuova approvazione da parte del Ministero, con un sicuro allungamento dei tempi accompagnato da probabili incertezze sul risultato finale, vista la grave crisi economica in cui versa il Paese».
Inoltre le affermazioni di Masello, secondo il Dg Izsve, risultano «poco comprensibili alla luce di quanto riportato nella delibera della Giunta regionale del Veneto n. 564 del 3 aprile 2012 con la quale la Regione prospetta di concedere in comodato d’uso gratuito per almeno 30 anni all’Istituto Zooprofilattico, due piani della Torre per allocarvi le attività di ricerca del Centro di Referenza Nazionale»
Andrighetto fa presente anche «che le decisioni in merito alla programmazione e sviluppo patrimoniale dell’Istituto non spettano al direttore generale ma al consiglio di amministrazione composto da rappresentanti degli enti cogerenti, ministero della Salute, Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia, Province autonome di Trento e Bolzano. Nel caso specifico poi le decisioni per avere valore attuativo devono essere approvate all’unanimità».
Il Dg, anche a fronte dell’impegno della Regione nei confronti degli altri enti, sottolinea comunque la volontà dell’Istituto di accelerare il trasferimento dell’attività di ricerca del Centro nella Torre «a prescindere dalla effettiva e tempestiva messa a disposizione del finanziamento ministeriale».
Leggi il comunicato completo del direttore generale IzsVe Igino Andrighetto
C.Fo. ufficio stampa Sivemp Veneto – 26 maggio 2012 – riproduzione riservata