Sandro Sandri, già assessore regionale alla Sanità nella giunta Galan, segue attentamente le polemiche esplose nel settore in Regione, anche come membro della Commissione consiliare sulla Sanità per conto della Lega Nord. E spiega: «Stiamo vedendo cose abbastanza sorprendenti, visto che sul Piano sociosanitario si è lavorato bene per 6 o 7 mesi, con una miriade si sedute». Sandri fa una pausa. Poi prosegue: «Ci viene detto, anche se non lo si sa con certezza, che l’assessore Coletto starebbe per presentare un maxi-emendamento, cambiando il testo che noi avevamo messo a punto grazie a un confronto serrato, che aveva coinvolto non solo la Lega e il Pdl ma anche le minoranze, dal Pd all’Italia dei Valori».
Sandri ripete più volte l’aggettivo «sorprendente» e ricorda che «durante le discussioni fatte in questi mesi, l’assessore alla Sanità si è visto davvero poco: è venuto all’ultima seduta, ma prima era stato assai poco presente, e se aveva osservazioni o proposte da fare, avrebbe fatto bene a farlo invece proprio discutendone con noi».
Il consigliere ricorda al suo compagno di partito che «i commissari, di solito, sono già poco ben disposti nei confronti di un assessore esterno, non eletto dai cittadini: lo so perché anch’io, la volta scorsa, ero nella stessa situazione. Se poi quell’assessore li ascolta anche poco, o stravolge le loro indicazioni, è ovvio che la situazione peggiora. Ecco perché dico che Coletto avrebbe dovuto essere più presente ai nostri lavori, anziché disertare quasi tutte le riunioni più importanti».
Cosa succederà adesso? Sandri si stringe nelle spalle e spiega che «non si può dire, anche perché non si conoscono le eventuali controproposte che Coletto intenderebbe fare. Ma di sicuro posso dire che se ci saranno stravolgimenti rispetto al Piano sociosanitario che noi abbiamo approvato, i membri della commissione non la prenderanno affatto bene. Temo proprio che scoppierà un autentico putiferio. E i commissari sono tutti consiglieri regionali, ovviamente, che poi votano anche in aula. Ecco perché, se fossi nei panni di Coletto, starei molto attento: meglio che nelle sedute del 12 e del 14, quando discuteremo di questo tema, cerchi di far passare il Piano, piuttosto che correre il rischio di vedersi bloccare tutto. Non ne varrebbe la pena…».
IL Corriere di Verona – 23 maggio 2012