La creazione di un’agenzia ad hoc che si occupi di sicurezza alimentare «per ora non è necessaria». Lo ha spiegato il ministro della Salute, Renato Balduzzi, a margine di una conferenza stampa al Forum Pa. Balduzzi ha sottolineato che «l’esigenza di garantire la sicurezza alimentare è ben presente ai ministeri competenti, ma pensiamo che si possa perseguire con un lavoro efficace dei soggetti già esistenti, facendo interagire tutti i livelli istituzionali». Dichiarazioni che cadono nei giorni in cui la sicurezza alimentare ad Exposanità ha una qualificata vetrina. Ecco un colloquio pubblicato sul settimanale Eventi (Gruppo 24 Ore) con il presidente Simevep Aldo Grasselli.
Che sottolinea la necessità che la prevenzione venga valorizzata e venga integrata nelle sue diverse componenti per assicurare la sicurezza alimentare.
La sicurezza alimentare, spiega il presidente Simevep, è fondamentale sia per evitare le patologie dei consumatori, sia gli stress commerciali ed è opportuno un coordinamento tra dipartimenti e agenzie regionali che si occupano di ambiente.
Il convegno che Simevep, la Società italiana di medicina veterinaria preventiva, propone il 17 maggio nell’ambito di Exposanità, mette a fuoco uno dei temi strategici per i suoi oltre 5mila iscritti veterinari di sanità pubblica: ovvero la necessità che la prevenzione venga valorizzata e venga integrata nelle sue diverse componenti per assicurare la sicurezza alimentare. Uomo, animale e ambiente sono realtà interconnesse e investire sulla prevenzione di questi sistemi non è un costo passivo, ma un vantaggioso investimento in tutela della salute pubblica e un valido supporto per l’esportazione delle produzioni alimentari italiane. Con la prevenzione si evitano sia le patologie dei consumatori sia gli stress commerciali dovuti ai cali della domanda di consumo alimentari a causa di crisi come, solo per fare qualche esempio, influenza aviaria o mucca pazza.
Sono concetti, questi, all’attenzione della Società scientifica dei medici veterinari, evidenzia il presidente Aldo Grasselli, che con le sue 18 rappresentanze regionali ha il compito di raccogliere le istanze locali di carattere sanitario, scientifico e organizzativo, e di essere significativamente presente nelle diverse istituzioni. Perciò, nell’ambito di Exposanità, quest’anno la Simevep ha deciso di puntare su “Salute e benessere degli animali e sicurezza alimentare”, focalizzando l’attenzione sul Regolamento CE 882/04.
“Constatiamo che in una fase di difficoltà economica – spiega il presidente – le Aziende sanitarie tendono a dare risposta alla domanda di prestazioni individuali dei cittadini, mentre le strutture che devono assicurare risposte alle domande di tutela collettiva della salute soffrono di gravi depotenziamenti. La prevenzione di molte patologie umane passa attraverso la gestione e il contenimento dei rischi delle filiere agro-zootecnico-alimentari che dipendono in modo decisivo dalle condizioni di salubrità ambientale”.
Lungi dal rappresentare rivendicazioni di categoria, l’obiettivo della Società scientifica è quello piuttosto di elaborare analisi sulle condizioni della salute animali allevati, da compagnia e selvatici, conoscere profondamente le modalità di esercizio delle attività produttive, di trasporto, commercializzazione e somministrazione degli alimenti in rapporto agli strumenti a disposizione per effettuare controlli, prevenire rischi e contrastare gli illeciti.
Tra i punti di criticità, il presidente Grasselli evidenzia il progressivo impoverimento della forza rappresentata oggi dai veterinari di sanità pubblica. “Le classi di età più affollate dei veterinari pubblici – spiega – sono quelle tra i 55 e i 65 anni. Il che significa che nel breve e medio periodo ci saranno molti pensionamenti presumibilmente non rioccupati. Questo indebolisce la forza del sistema sanitario preventivo nel monitoraggio, nel controllo e nella repressione delle frodi. Se la medicina pubblica arretra è prevedibile un aumento dei settori non controllabili accuratamente e contemporaneamente dei rischi per i consumatori”.
“Non possiamo immaginare che il sistema dei controlli si basi esclusivamente su regole generali definite a livello centrale in Ue – prosegue Grasselli; – è importante il ruolo dei servizi territoriali che fanno la prevenzione e delle Regioni che hanno un ruolo nel determinare i modelli organizzativi e che devono evitare semplificazioni che possono compromettere l’efficacia della prevenzione. Il Dipartimento di prevenzione delle Asl è un punto di-coordinamento per le diverse professionalità che si occupano di prevenzione la cui articolazione tecnico professionale non deve essere messa in discussione”.
Visti dall’osservatorio della Società scientifica, perciò, “lasciano perplessi gli accorpamenti di professionalità diverse in un unico servizio, come stanno attuando alcune Regioni”.
Piuttosto, osserva il presidente, nell’ottica dell’innovazione “sarebbe opportuno un coordinamento fra i Dipartimenti e le Agenzie regionali dell’ambiente, poiché non esiste una filiera agroalimentare sicura dove non ce un ambiente sicuro”.
Argomentazioni che la Simevep matura nel costante confronto con gli organismi internazionali di riferimento. La Simevep è membro della Wva, l’Associazione mondiale dei veterinari. In ambito formativo, la Simevep è provider riconosciuto dal ministero della Salute per la formazione continua in medicina (Ecm), ha una programmazione di eventi e congressi su tutto il territorio nazionale e sostiene alcune attività di cooperazione internazionale.
17 maggio 2012 – riproduzione riservata