Angelo Lino Del Favero, presidente di Federsanità Anci, è stato nominato nuovo direttore generale dell’Aou San Giovanni Battista di Torino – Ao Regina Margherita/ Sant’Anna – Ao Cto/Maria Adelaide che presto daranno vita alla Città della salute piemontese. La nomina è stata formalizzata lo scorso 27 aprile nel corso della riunione della Giunta regionale guidata da Roberto Cota. Angelo Lino Del Favero lascia la direzione generale dell’azienda Ulss 7 del Veneto. «Nei prossimi giorni provvederemo alla sostituzione», anticipa il presidente della Regione, Luca Zaia. Niente interim, dunque, per lo stesso Del Favero, sino a fine anno, ovvero fino alla nomina dei nuovi direttori generali. La sua partenza potrebbe favorire il riassetto delle aziende del Trevigiano.
«Sono molto onorato, si tratta di una sfida importante – ha detto il Presidente Del Favero – Non potevo non accettare la nomina alla guida di una delle più prestigiose aziende ospedaliere universitarie italiane. È una sfida stimolante, che mi permetterà di mettere a frutto l’esperienza, professionale e umana, che ho maturato in due aziende sanitarie del Veneto, regione tra le più avanzate e virtuose in ambito sanitario».
Del Favero è consulente del ministero della Salute. Esperto di programmazione sanitaria, è stato collaboratore diretto di Maurizio Sacconi quando era titolare del welfare con delega sulla sanità, prima dell’arrivo di Ferruccio Fazio.
La giunta regionale del Piemonte ha designato anche gli amministratori delle sei federazioni della sanità piemontese e nominato i direttori generali delle 19 aziende ospedaliere e territoriali. Mario Pasino è stato designato alla guida della federazione sud est, Stefano Gariano alla nord est, Carlo Marino al sud ovest, Giorgio Rabino Torino ovest, Giampaolo Zanetta Torino est, Silvia Torrengo Torino nord.
Intanto in Veneto è molto probabile che la sua partenza favorisca, di fatto, il riassetto delle aziende sanitarie in provincia di Treviso. «In proposito deciderà il Consiglio regionale, che comincerà a discutere il nuovo piano sanitario dal 16 maggio», puntualizza Zaia. La prospettiva di una grande Ulss, con sede sempre a Pieve di Soligo, da Segusino e Valdobbiadene sino a Cessalto, passando quindi per Vittorio Veneto, Conegliano, Oderzo e Motta di Livenza, pare comunque uscire dal limbo e materializzarsi in una realtà che non registrerà nel territorio quei fermenti che potrebbero verificarsi altrove, ad esempio a Castelfranco o Montebelluna, con la riunificazione intorno a Treviso. Del Favero, per altro, era favorevole a questa ipotesi.
Vicino, a suo tempo, all’ex assessore regionale alla Sanità, Flavio Tosi, poi al ministro della Sanità e del Welfare, Maurizio Sacconi, Del Favero era stato chiamato a importanti incarichi, come quello di presidente di Federsanità e consulente delle Regioni Campania e Piemonte. Ed è proprio nel ruolo di studioso dei costi standard per la Regione del presidente Cota che Del favero si è fatto conoscere ed apprezzare, fino ad assumere il ruolo strategico della direzione del più importante ospedale piemontese.
Si diceva, a suo tempo, di screzi fra lo stesso Del Favero e il presidente Zaia, palesatisi soprattutto in occasione della inaugurazione del nuovo reparto di chirurgia a Conegliano, con il mancato invito al governatore. Del Favero spiegò in seguito che si trattava soltanto di un malinteso. I due si sono visti e salutati molto calorosamente la scorsa settimana, a Vicenza a margine di un congresso medico.
Ed è in quell’occasione che Del Favero ha confermato l’opzione Torino. «Sono sereno e tranquillo», disse il direttore sanitario in quella circostanza al cronista. «Posso soltanto dire che Del Favero è un ottimo professionista», sottolinea Zaia. «La Regione ha pienamente condiviso la sua esperienza, prima in Campania e poi in Piemonte, dimostrando l’alta qualità dei suoi dirigenti, che hanno fatto della nostra sanità la più virtuosa in Italia». Del Favero ieri è stato tempestato di telefonate, sia dal Veneto che dal Piemonte. «Mi sento appagato», si è limitato a dire, «perché nell’Ulss 7 abbiamo promosso un servizio socio-sanitario d’eccellenza, contenendo i costi, come in pochissime altre realtà del Veneto. Possiamo dirlo? Siamo stati i più virtuosi tra i virtuosi».
La sua capacità gestionale è riconosciuta anche dal sindacato. «Abbiamo sempre (o quasi) ricevuto condivisione», ammette Aldo Lorenzon, della Cisl Sanità. Nei prossimi giorni si dovranno definire le modalità dell’addio di Angelo Lino Del Favero dalla Marca e trovare anche il nome del suo successore. Proprio in queste ore inizieranno le trattative per trovare il nuovo direttore generale dell’Uls 7, in vista della rivoluzione nella sanità trevigiana.
Il Sole 24 Ore sanità e la Tribuna di Treviso– 2 maggio 2012