«La Commissione europea non intende prendere alcuna misura particolare per quanto riguarda le importazioni dagli Usa dopo l’annuncio di un nuovo caso di encefalopatia spongiforme bovina in California». Lo ha detto all’Ansa Frederic Vincent, portavoce del commissario europeo alla salute John Dalli, secondo cui la Commissione è «soddisfatta che il nuovo caso sia stato confermato nel quadro del sistema di sorveglianza continuo sulla Bse negli Stati Uniti, impedendo a questo animale di entrare nel circuito alimentare». La conferma di un nuovo caso di “mucca pazza” negli Stati Uniti – il quarto in una decina d’anni – «non desta una sorpresa particolare nei responsabili della Commissione europea».
Nella stessa Europa – ha spiegato Frederic Vincent, portavoce del commissario alla salute John Dalli – nel 2011 sono stati individuati 28 casi, tra animali anziani. Dalla fine degli anni novanta, ed in particolare dal 2000, l’Europa ha introdotto un arsenale di misure sanitarie per lottare contro la malattia della mucca pazza, l’encefalopatia spongiforme bovina (Bse).
«Anche negli Usa – ha ricordato il portavoce – c’e’ un sistema di controllo della mucca pazza. Nell’Ue abbiamo lo stesso sistema di controllo della Bse che funziona, quindi nessuna misura da adottare da parte nostra nei confronti degli Usa». Gli Stati Uniti rientrano nella lista dei Paesi a rischio controllato per la Bse, dall’Organizzazione mondiale per salute degli animali (OIE).
Il nuovo caso di Bse in California è stato reso noto da un comunicato stampa del Ministero dell’Agricoltura. Il Dipartimento ha specificato che si tratta del quarto caso del genere negli Stati Uniti. Il primo risale al 2003 quando venne identificato il primo bovino affetto da Bse o morbo della mucca pazza.
Secondo quanto ha affermato il responsabile del settore veterinario del Dipartimento, John Clifford, la scoperta “non è motivo di allarme” in quanto si tratta di una mucca da latte di cui la carne non è mai entrata nella catena alimentare nazionale. Lo stabilimento coinvolto è un impianto dove i capi malati venono utilizzati per la realizzazione di prodotti alternativi a quelli alimentari, come colla o sapone. La Bse, encefalopatia spongiforme o morbo della mucca pazza, venne diagnosticato per la prima volta nel 1985 in Gran Bretagna. Solo nel 1988 il governo di Londra annunciò come misura precauzionale l’abbattimento di tutti i capi infetti e vietò il riciclaggio degli scarti della macellazione nel mangime bovino.
Il 2003 anno del primo caso di mucca pazza costò agli Stati Uniti una perdita di circa tre miliardi di dollari in termini di esportazioni di carne bovina. Oggi dopo la scoperta annunciata, sebbene il Messico abbia fatto sapere che non intende interrompere gli scambi di carne bovina con gli Stati Uniti, la Corea del Sud con immediata reazione ne ha già parzialmente sospeso le vendite.