Tracciabilità dei pagamenti delle parcelle, interventi di edilizia sanitaria fino alla fine del 2014; censimento degli spazi già disponibili entro ottobre di quest’anno; via, entro marzo 2013, laddove necessario, alla sperimentazione (da verificare al 2015) di una rete Asl-studi professionali, supportato da una rete telematica per la prenotazione e il registrò dell’impegno orario dei medici e delle visite. Sarebbero queste, secondo quanto appreso dall’Ansa, le nuove misure allo studio da parte del governo per l’intramoenia. Attraverso la rete telematica, che andrà attivata entro il 31 marzo del 2013 le Asl competenti dovranno essere informate «in tempo reale» dei dati sull’impegno del sanitario, sui pazienti visitati, sulle prescrizioni e sugli estremi dei pagamenti.
Per questi ultimi gli studi (con modalità stabilite dal ministero della Salute d’intesa con le Regioni entro il 31 luglio di quest’anno), a loro carico, dovranno dotarsi di mezzi che permettano la tracciabilità. E di queste misure hanno discusso oggi il ministro della Salute Renato Balduzzi e i capigruppo di Camera e Senato che stanno stringendo i tempi per definire un provvedimento “mediato” che risolva il problema della scadenza della libera professione intramoenia allargata destinata a finire, secondo il milleproroghe, il 30 giugno prossimo.
La verifica finale delle nuove proposte si avrà la prossima settimana (mercoledì) e in base al livello di accordo politico che si registrerà si deciderà poi il veicolo più adatto con cui portare in Parlamento la mini-riforma, se Ddl o decreto, visti i tempi stretti .
In pista c’è anche l’omogenizzazione della data di interruzione dell’attuale regime di intramoenia allargata anziché al 30 giugno, alla data entro cui i medici possono optare eventualmente per la non esclusiva: il 30 novembre. E da questa data in poi le Regioni dovranno garantire – con la rete telematica di studi dove non sarà possibile acquistare o affittare strutture ad hoc – gli spezi necessari per la libera professione dei medici del Ssn.
Con l’intervento che si sta delineando non si dice dunque addio all’intramoenia allargata, ma si pongono altri palettì giudicati al momento ancora insufficienti dal Pd, che teme un “liberi tutti”che rischierebbe di portare al collasso il servizio pubblico, cui resterebbero «i costi fissi» mentre i suoi dipendenti gli farebbero in sostanza concorrenza. Mentre il Pdl punta ad allargare l’intramoenia a tutte le professioni sanitarie e chiede che ci sia un range per le tariffe, oltre alla possibilità di esercitare anche fuori regione.
La volontà del Governo, come ha più volte ribadito Balduzzi, è dare «regole certe», rispettando però chi con le regole in vigore da anni sì è già messo in pari.
Intramoenia. Gustavino (Udc): “Balduzzi non ci ha ancora dato un testo. Ma l’aspettiamo a giorni”
“Il ministro sta lavorando a una proposta che ci aspettiamo venga presentata prima di Pasqua e che dovrà rispondere anzitutto all’obiettivo di superare il problema del 30 giugno, termine ultimo per l’esercizio dell’intramoenia allargata”. A spiegare al nostro giornale lo stato dell’arte del confronto tra il ministro della Salute, Renato Balduzzi, i presidenti delle commissioni parlamentari e i capigruppo in commissione della maggioranza sul nuovo provvedimento che dovrebbe rivoluzionare il sistema dell’intramoenia allargata è il senatore Claudio Gustavino, responsabile nazionale sanità dell’Udc. Che conferma le indiscrezioni di ieri sulle proposte di modifica delle norme sull’intramoenia, ma sottolinea che per il momento si è trattato di un confronto verbale: “Non sono a conoscenza di alcuna bozza e Balduzzi non ha ancora consegnato alcun documento ai parlamentari coinvolti nel tavolo confronto”, afferma il senatore dell’Udc. Secondo il quale, comunque, è questione di giorni.
“I tempi sono stretti – ha affermato Gustavino – e se non si troverà una soluzione entro il 30 giugno, molte strutture in ogni parte di Italia si troveranno in difficoltà. Si deve prendere atto dell’impossibilità di applicare la legge così come stabilita dal Milleproroghe. E al di là di qualsiasi opinione si possa avere sull’intramoenia allargata, si deve intervenire. È quello che il Governo sta diligentemente facendo”.
Sulle ipotesi di modifica della legge 120/2007, Gustavino non si sbilancia. “Sono abituato a ragionare sugli atti ufficiali”, risponde. Ma quello che si aspetta, “ovviamente, è più di una proroga. Ci aspettiamo un ragionamento sull’intramoenia che abbia come traguardo il superamento delle criticità attraverso soluzioni ragionate e condivise”. Su questo Gustavino si è detto ottimista. “Mi sembra che il Governo abbia seriamente capito che la legge così come è non è applicabile”. Dal senatore anche l’auspicio che il confronto con il ministro possa essere tanto proficuo da portare a scegliere la strada del disegno di legge piuttosto che quella del decreto legge per modificare la 120/2007. “Credo che il ministro stia lavorando ad adeguare lo strumento alle sensibilità. È evidente che se si tratterà di un disegno di legge, sarà esigenza del ministro trovare un punto di equilibrio tra le diverse forze politiche”.
29 marzo 2012