Una quindicina di Usl promosse, di cui tre con “riserva”, tre bocciate – Ovest Vicentino, Adria e Venezia – e altrettante rimandate: le due Aziende ospedaliere di Padova e Verona e l’Usl di Legnago. Finisce così l’indagine ordinata dall’assessore alla Sanità Luca Coletto al Servizio ispettivo del Consiglio regionale per verificare, attraverso i verbali dei Collegi sindacali, il superamento dei rilievi mossi alle Usi venete dal Ministero dell’Economia e della Finanza (Mef). Un lungo iter di controlli, tra riscontri ordinari, richieste di chiarimento e controdeduzioni, che affonda le radici nella contabilità 2010, ma che è terminato solo qualche giorno fa. Un’analisi completa e dettagliata in cui gli appunti spaziano dalle inezie all’illegittimità, quest’ultimo il caso dell’Usl Veneziana, per cui è previsto l’intervento della segreteria della Sanità.
Complessivamente, sono una quindicina le Usl che hanno visto sciogliere le riserve espresse sulle criticità evidenziate dal Mef. Ma se Belluno, Feltre, Bassano, Pieve di Soligo, Asolo, Treviso, Mirano, Alta Padovana, Este, Rovigo, Verona e Bussolengo se la cavano con “un’assoluzione” completa, per le Usl 6, 10 e 16 siamo di fronte a un via libera condizionato da qualche dubbio.
Promosse con riserva. A Vicenza, l’illegittimo ricorso alle proroghe contrattuali, per cui l’Usl 6 era già stata bacchettata sia dal Collegio sindacale che dal Mef, continua ad essere “oggetto di rilievo”, a fronte di un andamento accertato anche nel 2012. Pressoché rientrate, invece, «con parere potenzialmente positivo» le criticità riscontrate nell’Azienda del Veneto Orientale sulla perdita di esercizio, ferma restando la necessità di monitorare l’impatto economico-finanziario dei correttivi annunciati (integrazione di percorsi territorio-ospedale, messa a regime della distribuzione diretta dei farmaci, riduzione dei ritardi sui pagamenti e sinergie con altre aziende).
Stesso discorso per l’Usl di Padova, sotto esame per i «contenziosi riguardanti gli interessi dovuti a ritardato pagamento » e su cui il Collegio sindacale ha espresso parere favorevole subordinato all’informazione tempestiva dell’evoluzione della situazione.
Rimandate. Da “rivedere” la gestione delle Aziende ospedaliere.
A destare la preoccupazione maggiore, in questo senso la trasformazione della realtà veronese in Azienda ospedaliera universitaria integrata (Aoui).
Nella relazione fornita dal direttore generale, continuano ad emergere le «rilevanti problematiche insorte» nel passaggio, a tutt’oggi irrisolte». Basti pensare che, secondo quanto dichiarato dallo stesso manager dell’Azienda, nel biennio 2010-11 è stato necessario operare trasferimenti di risorse per oltre 200 milioni di euro a favore dell’Azienda ospedaliera-Gestione liquidatoria, per scongiurare l’interruzione di pubblico servizio. A questo punto, il Collegio sindacale «sottolinea ancora una volta la propria preoccupazione in merito alla futura sostenibilità del servizio erogato dall’Aoui riservandosi di dare seguito ad azioni di coinvolgimento dei soggetti a cui fa capo la responsabilità del governo delle risorse e dei servizi ». Ovvero Regione e Università.
Diversamente, a Padova, sciolto solo uno dei tre rilievi mossi, laddove «l’indebito accollo di spese legali e il conseguente pagamento di ulteriori oneri» (relativi alla controversia con una dipendente) non è stato pienamente chiarito. Parallelamente, si annunciano ulteriori approfondimenti sull’affidamento degli incarichi di consulenza (illegittima proroga di contratti, mancanza di procedure selettive per la scelta dei consulenti e ricorso esterno anche in presenza di professionalità interne). ‘Tra i rimandati, anche l’Usl 21 di Legnago per cui era stato evidenziato un eccessivo protrarsi dei tempi medi di pagamento dei fornitori e l’eccessivo ammontare delle anticipazioni di Tesoreria.
Bocciate. Ancora da risolvere, invece, i rilievi, pur con peso diverso a seconda dei casi, mossi a Ovest Vicentino, Usl Veneziana e di Adria i cui Collegi sindacali non si sono pronunciati sull’idoneità dei chiarimenti aziendali a superare le situazioni di criticità evidenziate nel documento ministeriale.
Alcune questioni, quindi, «continuano ad essere oggetto di rilievo». Dei 18 addebiti inizialmente mossi all’Azienda lagunare, 4 risultano ancora non definiti: eccessivo incremento di oneri (tra cui interessi passivi e canoni del project financing) connessi alla costruzione del nuovo ospedale, necessità di adottare azioni di riequilibrio per il contenimento della perdita di esercizio dei livelli essenziali di assistenza, eccessivo ammontare dei debiti verso i fornitori e della perdita di esercizio.
Non ultima, l’illegittima stipula di convenzione con una clinica privata, non regolarmente accreditata, in assenza della prescritta autorizzazione regionale per cui il Collegio, «nel ribadire osservazioni e perplessità già formulate» ha rimesso l’intera questione alla segreteria regionale Sanità e Sociale.
Il rilievo è riferito a due delibere del direttore generale concernenti l’acquisizione da parte di Venezia Sanità srl del ramo d’azienda del Centro servizi Carlo Steeb.
Per l’Ovest Vicentino continuano ad essere oggetto di rilievo, sul fronte contrattuale, l’illegittimo ricorso all’istituto della sanatoria per cui è stato richiesta una più attenta e tempestiva programmazione dell’attività contrattuale. Malgrado questo, nel luglio 2011, il Collegio è tornato a formulare la medesima critica. Persiste, inoltre un’irregolarità riscontrata nella gestione di un’autovettura aziendale dell’Usl5.
Infine, dall’esame dei verbali del Collegio, all’Usl di Adria non risulta che «il rilievo riferito alla carente programmazione della attività finalizzate al rinnovo dei contratti delle procedure di gara sia stato rimosso ».
A questo punto, la palla passa in mano all’assessore alla Sanità Luca Coletto che, a sua volta, dovrà chiudere il cerchio rispondendo al Ministero.
Il Mattino di Padova – 27 marzo 2012
Ritardi e proroghe facili i vizi capitali delle Usl venete
Ritardi nei pagamenti ai fornitori, proroghe e rinnovi contrattuali eccessivi e ingiustificati – per ben 14 aziende – e, ancora, frequente o irrituale ricorso alle procedure negoziate sorvolando le gare per gli appalti. Sono questi i “vizi” più diffusi tra le Usl venete, rilevati dal Servizio ispettivo del Consiglio regionale nel report sul 2011. Un lavoro di indagine realizzato sulle criticità segnalate dai Collegi sindacali, che ora verrà distribuito a palazzo Ferro-Fini che – attraverso la commissione Sanità – dovrà decidere se e come interessare la Giunta affinché intervenga sanzionando le aziende sanitarie. Bellunese. Al centro dell’attenzione la perdita di esercizio della società Codivilla Putti di Cortina, con riverbero sui bilanci aziendali e l’invito a un’incisiva vigilanza in merito all’appropriatezza dei ricoveri. Tra i rilievi, anche l’elevata onerosità della convenzione per l’attività di primo intervento – con la sollecitazione a rinegoziare i costi – e la censura per la convenzione per la medicina di laboratorio, sfociata in una segnalazione alla Corte dei Conti. Complessivamente, l’Usl 1 si è vista recapitare 5 verbali per illegittimo ricorso al rinnovo contrattuale; in ben 7 criticato invece l’ampio ricorso a procedure negoziate. Vicentino. All’Usl 5 individuata una criticità sull’uso di una macchina aziendale e, soprattutto, su alcune spese dei direttori generale e sanitario, sfociate in un invito al recupero del denaro. Nel mirino, inoltre, la trasformazione di contratti di formazione in tempo indeterminato relativi a personale impiegato in Regione e ben 9 incarichi libero professionali per laureati in psicologia per lo svolgimento di attività ordinarie. Nel capoluogo, invece, all’attenzione costi e copertura finanziaria per la ristrutturazione dell’ex Seminario. Trevigiano. Ad Asolo, rilevati un sistema di controllo carente nelle procedure di certificazione dei bilanci, l’affidamento di beni e servizi di procedure in economia per importi superiori ai limiti, oltre a un ingiustificato ricorso a procedure negoziate, proroghe contrattuali e affidamenti diretti. A Treviso, evidenziate invece una serie di procedure di acquisizione in violazione del rapporto del punteggio qualità-prezzo e l’inopportuna assunzione di alcune delibere da parte del direttore amministrativo nella duplice funzione di direttore generale. Veneziano. A carico dell’Usl 12 una serie di rilievi che spaziano da criticità nell’analisi dei tempi medi di pagamento dei fornitori – con conseguente aggravio di costi e oneri finanziari – alle carenze strutturali nella liquidità (che hanno determinato un debito di 8 milioni nei confronti del San Camillo). Ancora, proroghe contrattuali di eccessiva durata e un elevato numero di incarichi esterni, con richiesta di verificarne la sussitenza dei presupposti. Sul fronte della partecipata Venezia sanità – su cui il Collegio aveva già sollevato dubbi – formulati rilievi sull’in house, nonostante le intervenute modifiche statutarie. A Mirano individuato un incremento dei tempi di pagamento delle fatture, passati dai 220 giorni del novembre 2010 ai 310 giorni del febbraio 2011. Problemi sul fronte del pagamento dei fornitori anche a Chioggia con l’invito del Collegio a verificare l’esatta quantificazione del dovuto e il trattamento dei fornitori. Padovano. All’Usl 16 le osservazioni riguardano la mancata riscossione di importi «oltremodo considerevoli» di canoni di locazione derivanti da rapporti contrattuali con la Coges srl con parte del credito ammesso a passivo fallimentare. Informata della questione la Corte dei Conti (ma l’Azienda ha già precisato le iniziative adottate per risolvere la questione). All’attenzione del Collegio, con relativa richiesta di chiarimento, anche appalti di importi considerevoli per l’affidamento del servizio di logistica di materiale sanitario, pulizie e per la gestione del bar del Sant’Antonio. A Este, censurata la costituzione del Gruppo di coordinamento aziendale, ritenuto di scarsa utilità. Rodigino. Al centro dell’attenzione i problemi relativi al privato accreditato – ovvero le strutture Santa Maria Maddalena e Città di Rovigo – con la nomina di una commissione interna che ha avviato la verifica sulle cartelle. All’attenzione del Collegio i rapporti con le private anche ad Adria. Veronese. A Bussolengo occhi puntati sui lavori di ristrutturazione dell’ospedale con un incremento della spesa liquidata in assenza di motivazioni. All’attenzione del Collegio, inoltre, le vicende che hanno coinvolto le private convenzionate Villa Garda e Casa di Cura Pederzoli per presunti rimborsi gonfiati e i rapporti giuridici ed economici tra l’Usl 22 e l’Aoui in merito all’ospedale di Valeggio sul Mincio. Proprio la sostenibilità economica continua a rappresentare la preoccupazione principale sul fronte dell’Azienda integrata. Ipab. Avviata anche una fase di ispezione ordinaria su 20 Ipab a campione. Emerse carenze di liquidità all’Ire di Venezia e all’Ira di Padova, all’Istituto assistenza anziani di Verona e alla Casa albero per anziani di Lendinara.
Il Mattino di Padova – 27 marzo 2012