Il quotidiano di Teramo la Città riprende l’articolo di sivempveneto.it, che riferiva dell’interrogazione presentata dal Senatore della Lega Nord Rizzi e le reazioni non si fanno attendere. Interviene sul caso, con una nota anche l’associazione l’Abruzzo al Centro, con Mauro Di Dalmazio ed Enrico Mazzarelli: «Il caso impone di tornare sull’argomento con una penetrante azione di verifica al fine di accertare definitivamente quali fossero i reali intenti sottesi alla creazione di una Fondazione della quale, allo stato, non si comprendono la necessità e la funzione, se non quella di sottrarre l’Istituto al suo naturale controllore istituzionale. Queste manovre, infatti, affievoliscono l’autorevolezza dell’Istituto e forniscono strumentali argomenti a coloro che vogliono sottrarre competenze e ruolo a favore di altri centri nazionali».
Non sfugge, ai due politici, il rischio di perdere importanti competenze: «Bisogna capire, una volta per tutte, che i beni più importanti da preservare sono l’eccellenza e l’autorevolezza dell’Istituto zooprofilattico e lo straordinario know how costituito dall’elevatissimo profilo tecnico e scientifico del personale – sottolineano Di Dalmazio e Mazzarelli – in un momento in cui è massima la competizione tra i vari centri nazionali per acquisire il ruolo di riferimento nei settori scientifici interessati, bisogna assolutamente evitare di fornire una rappresentazione poco decorosa di un Istituto così prestigioso, con il rischio di un giudizio di affidabilità complessiva negativo da parte del ministero competente».
Il richiamo immediato è al senso di responsabilità che tutti, in questa fase, devono dimostrare: «Al fine di evitare nocumento all’Istituto, che non può essere percepito come luogo di contrapposizioni personalistiche o cortile per beghe di varia natura o, peggio, asservito a polemiche politiche prive di ogni reale consistenza».
La soluzione è una soltanto: «Porre fine alla vera anomalia, o meglio, al vero scandalo che affligge l’istituzione e cioè un commissariamento che si avvia ormai al ventennio e che non può più essere tollerato. La regione Abruzzo e la regione Molise hanno finalmente, dopo tanti anni, meritoriamente già approvato la legge di riordino, per cui adesso, recepite le indicazioni sul collegio dei revisori dei conti, bisogna procedere senza indugi alla nomine per il governo dell’istituto».
E qui, con un passaggio che non lascia spazio alle interpretazioni, Mazzarelli e Di Dalmazio cancellano l’ipotesi Caporale:?«Il presidente Chiodi ha già, come noto, avviato una interlocuzione con il Ministro Balduzzi al fine di raggiungere una intesa sulla nomina del direttore generale che oltre a garantire l’alto valore scientifico, dovrà essere una scelta di lungo respiro che porti in dote nuovo slancio per proiettare l’Istituto nel futuro».
Insomma, si torni subito alla normalità, perché solo «Con una regolare e normale struttura di governo istituzionale si potrà garantire il mantenimento ed il rafforzamento delle posizioni e del livello raggiunto, a livello nazionale e internazionale, dall’Istituto che è un vero patrimonio dell’intera regione e non riferimento personale di qualcuno».
La Citta – 26 marzo 2012