Individuazione delle risorse con cui finanziare un fondo di garanzia a favore dei veterinari vittime di aggressioni e violenze, coinvolgimento del ministero dell’Interno e delle prefetture, presentazione ufficiale da parte del Ministero della Salute del questionario per segnalare le intimidazioni. Sono queste alcune delle priorità operative – non più rinviabili – su cui il SIVeMP è tornato a chiedere l’impegno delle istituzioni nella riunione dell’Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli operatori e sull’attività di medicina veterinaria pubblica che si è tenuta venerdì 16 marzo nella sede del Ministero della Salute. Si è trattato del primo incontro di questo organismo dopo l’insediamento del Governo Monti. La convocazione era seguita a una richiesta urgente del SIVeMP, indirizzata sia al ministro della Salute, Renato Balduzzi, che dell’Interno, Anna Maria Cancellieri, dopo l’allarme dovuto agli ultimi gravi episodi di intimidazioni ai danni di veterinari pubblici.
Il SIVeMP ha rimarcato la necessità di imprimere, dopo tre anni di “confronti”, un’accelerazione alla fase operativa dell’Osservatorio, definendo e rendendo concrete le iniziative per prevenire il fenomeno e sostenere le vittime della violenza.
L’assenza, nella riunione di venerdì, del coordinamento delle Regioni, come la delegazione SIVeMP ha avuto modo di sottolineare in apertura dell’incontro, non rappresenta un segnale rassicurante: le Regioni rivendicano un’importante funzione in sanità pubblica veterinaria e possono avere un ruolo decisivo nel contrasto alle intimidazioni. Devono essere coinvolte, quindi, in modo diretto. A questo proposito il Sindacato ha avanzato al Ministero la raccomandazione di convocare d’ora in avanti l’Osservatorio con almeno quindici giorni di anticipo, per dare modo a tutte le componenti di essere presenti. In ogni caso, si è deciso, ci sarà una nuova convocazione nel mese di aprile.
Ma veniamo ai punti affrontati durante i lavori di venerdì. È stata ribadita l’importanza del questionario per segnalare le intimidazioni. Ovviamente si tratta di un importante strumento di lavoro per avere la dimensione del fenomeno e di un mezzo che i veterinari intimiditi hanno a disposizione per denunciare violenze e pressioni in modo “riservato” e, se vogliono, anche anonimo. Il fatto che il fenomeno delle intimidazioni ai veterinari pubblici esista e sia grave è assodato, così come la sua allarmante diffusione sia al Sud che al Nord del Paese. Ne sanno qualcosa il sindacato e i servizi territoriali! Il questionario dovrà servire quindi per acquisire ulteriori informazioni sulla geografia delle aggressioni e sulle modalità con cui esse si manifestano. È stato deciso che il questionario sarà reperibile sui siti internet di tutti i sindacati, accompagnato da una lettera ufficiale del Ministero della Salute.
La delegazione SIVeMP ha chiesto un più forte e diretto coinvolgimento del ministero dell’Interno, anche con la partecipazione di un rappresentante del Viminale ai lavori dell’Osservatorio. Molta importanza in questo senso avranno le Prefetture. A questo proposito i rappresentanti ministeriali al tavolo, Silvio Borrello e Marco Ianniello, hanno annunciato l’invio di una nuova nota ai Prefetti proprio per investirli del problema.
Altri soggetti da coinvolgere, è stato rimarcato, sono le associazioni di categoria degli operatori economici che sono sottoposti ai controlli di salute pubblica. È importante, infatti, una loro responsabilizzazione, anche a garanzia dell’equità di quegli stessi controlli.
Ampio spazio è stato quindi dedicato allo studio del reperimento delle risorse per finanziare un fondo di garanzia e solidarietà, che indennizzi i danni materiali subiti dai veterinari e dalle loro famiglie vittime delle aggressioni. Sostegno reso ancora più urgente e necessario oggi dopo che i dipendenti del Ssn sono stati esclusi dall’istituto dell’equo indennizzo e dal riconoscimento di benefici per infermità e infortuni subiti per causa di servizio. Tra le ipotesi quella di utilizzare i proventi della legge 194/2008. Ma le varie proposte in materia dovranno essere presentate dai diversi soggetti dell’Osservatorio per essere vagliati nella loro percorribilità dall’ufficio legale del Ministero. Altra ipotesi avanzate dal SiVeMP anche quella di una forma di copertura assicurativa integrativa specifica.
Roma, 19 marzo 2012