Confermato l’impianto 2011 e riconosciuto l’aumento di popolazione secondo i dati Istat. Ma, ha spiegato Errani, “resta aperto un punto”: le Regioni incontreranno domani Balduzzi per chiedere di spostare nel riparto regionale 28-30 milioni dei fondi di competenza ministeriale. Riparto da 106,2 miliardi a tempo di record per il 2012: Le Regioni hanno concordato in poche ore l’assegnazione delle somme (il fondo sanitario supera in realtà 108,8 miliardi circa, ma 2,2 circa sono di somme vincolate che seguono criteri diversi). Un’operazione che gli scorsi anni aveva richiesto giorni e giorni di riunioni concluse sempre da una estenunante seduta fiume di due-tre giorni.
«L’intesa è avvenuta in tempi molto rapidi», ha commentato soddisfatto il presidente dei governatori Vasco Errani. L’accordo conferma l’impianto del riparto del fondo sanitario nazionale raggiunto nel 2011 e riconosce quote aggiuntive alle regioni che hanno registrato aumenti di popolazione.
«Le regioni hanno dimostrato, ancora una volta, una grande coesione e un forte senso di responsabilità», ha aggiunto Errani. Oggi i presidenti delle regioni incontreranno alle 13 il ministro della Salute, Renato Balduzzi, con il quale discuteranno, oltre all’ok definitivo del riparto, anche di una parte delle risorse del fondo: 30-40 milioni necessari da garantire che tutte le Regioni abbiano un incremento rispetto alle quote ricevute con il riparto 2011.
«Siamo anche pronti ad avviare con il ministero, e più in generale con il Governo, il confronto sul nuovo Patto salute 2013-2015. Si tratta di un passaggio fondamentale in cui è necessario reimpostare la strategia per il futuro della sanità italiana, coniugando un adeguato finanziamento con le esigenze di razionalizzazione, equità, sostenibilità e universalità del Ssn e garantendo i livelli essenziali di assistenza su tutto il territorio. Mi auguro – aggiunge Errani – che la sanità possa essere il primo terreno per rilanciare in modo forte la collaborazione Governo-Regioni, una esigenza che ho avuto modo di rappresentare ieri al presidente del Consiglio Mario Monti e su cui ho riscontrato attenzione ed interesse. Il nuovo patto – conclude Errani – deve rappresentare l’opportunità per rilanciare le cure primarie, lo sviluppo delle reti sul territorio soprattutto per far fronte a cronicità e non-autosufficienza, per una forte integrazione del Sistema socio-sanitario, l’elaborazione di regole migliori per i piani di rientro delle Regioni in disavanzo e uno sforzo congiunto Governo-Regioni per una politica di investimento adeguati finalizzati all’ammodernamento tecnologico delle strutture sanitarie pubbliche».
In totale l’ammontare delle risorse è pari a 108,779 miliardi di euro, di cui 106,582 oggetto del riparto tra le Regioni. La cifra che le Regioni chiederanno a Balduzzi dovrebbe essere pari a 28-30 milioni di euro, così da garantire che tutte le Regioni abbiano un incremento rispetto alle quote ricevute con il riparto 2011.
Il Veneto
Centoquaranta milioni in più, in tutto 8,608 miliardi. Tanto porta a casa per il 2012 la sanità veneta nel riparto del Fondo sanitario nazionale 2012 approvato ieri in conferenza Regioni.
Giusto l’adeguamento Istat, ché pure di questi tempi di magra non è dato per scontato. Ugualmente significativa la tempistica che consentirà alla Regione di provvedere al riparto interno a breve. «Si tratta di un risultato importante e significativo per il sistema delle Regioni nel loro complesso, per il nostro Veneto, per le modalità attraverso le quali è stato raggiunto, per i suoi contenuti» commenta il presidente della Regione Luca Zaia.
La bozza di riparto che le Regioni sottoporranno al ministro Balduzzi