Intossicazione alla residenza «Pagani»: isolato il batterio killer, il cibo letale sarebbero ormai senza ombra di dubbio i funghi. Ora la Procura ha annunciato nuove analisi che a giorni verranno affidate ad un esperto per capire esattamente in che momento il batterio avrebbe intaccato il cibo, e di conseguenza eventuali responsabilità nella morte dei due ospiti della casa di riposo. Manca solo la conferma ufficiale delle analisi, ma al 99% il batterio killer è stato identificato: si tratterebbe del Clostridium Perfringens, un batterio normalmente presente nei cibi, ma che in grosse quantità può rivelarsi letale, soprattutto in soggetti fragili. Il batterio che può annidarsi sia nella carne, che nella verdura, in particolare quella cotta, era stato già isolato nei campioni di feci e in uno dei cadaveri.
Agisce liberando una particolare tossina che provoca una forte irritazione al colon, che in soggetti particolarmente fragili può comportare gravi, talvolta letali, conseguenze. Il suo sviluppo è legato alle condizioni in cui viene conservato il cibo, in particolare legate alla temperatura. Il batterio si sarebbe annidato nei funghi trifolati che vennero serviti agli ospiti della struttura sanitaria durante il pranzo di martedì 7. Ora il sostituto procuratore Iuri De Biasi, titolare del fascicolo aperto sul caso, ha annunciato che affiderà le analisi specifiche a un laboratorio batteriologico i cui esperti avranno il compito di mettere nero su bianco le circostanze in cui il clostridium perfrigens si riproduce e individuare quindi quando si è riprodotto. Questo significherà mettere sotto la lente di ingrandimento tutta la filiera del cibo: dalla cucina (i pasti vengono cucinati dalla società di ristorazione «Serenissima» che ha in appalto il servizio), all’arrivo delle pietanze sigillate alla struttura di riposo dove vengono riscaldate e successivamente scodellate nei piatti. Dalle indagini affidate ai carabinieri del Nas è arrivata, anche se non ufficialmente, la conferma dell’ipotesi iniziale di una modalità di cottura o di una conservazione dei cibi non accurata che ha permesso al batterio di infettare gli anziani. Ora compito dei periti sarà quindi verificare in quali di questi passaggi si siano verificate le condizioni di temperatura che hanno permesso la riproduzione del batterio, rendendo dei funghi trifolati qualsiasi, potenzialmente letali. Solo allora sarà possibile risalire ad eventuali responsabilità, ed a conseguenti provvedimenti. Quel giorno persero la vita due ospiti della casa di riposo Pagani di Oderzo: Mario Modanese Bellomo, 78 anni di Meduna, ed Ernesto Brunello, 65 anni di Carbonera. Altri 42 ospiti rimasero intossicati.
La Tribuna di Treviso – 22 febbraio 2012