Le somme dovute a titolo di stipendio, di salario o di altre indennità relative al rapporto di lavoro o di impiego, comprese quelle dovute a causa di licenziamento, possono essere pignorate dall’agente della riscossione. Tale pignoramento può avvenire in misura pari a un decimo per importi fino a 2 mila euro e in misura pari a un settimo per importi da 2 mila a 5 mila euro. È quanto prevede la bozza del decreto-legge fiscale. In realtà la norma viene presentata come una mano tesa nei confronti dei contribuenti. Sempre per tutelare il suo credito, Equitalia può procedere, infatti, anche al pignoramento di una parte dello stipendio del contribuente, se questi non ha altri beni che possano garantire l’ amministrazione fiscale. Il testo del decreto
La norma in vigore oggi prevede che possa essere pignorato il quinto dello stipendio, ma il nuovo decreto prevede che possa essere anche una percentuale inferiore, fino al decimo dello stipendio. La quota che il fisco potrà “congelare” dipenderà in sostanza dall’ assegno mensile, e se si tratta di uno stipendio basso, è molto probabile che la quota di un quinto venga ridotta, fino ad essere dimezzata.
Vediamo, dunque, in sintesi i punti principali del decreto legge fiscale.
Sconti fiscali per i redditi bassi. Dal 2014 le risorse che nel 2012 e nel 2013 arriveranno dalla lotta all’evasione fiscale verranno destinate a misure, anche non strutturali, a favore delle fasce deboli, con particolare riferimento all’incremento delle detrazioni fiscali per i familiari a carico. Le risorse confluiranno in un fondo apposito.
Ispettori-giocatori nelle sale da gioco. I Monopoli di Stato possono costituire un fondo per le operazioni di gioco a fini di controllo, di importo non superiore a 100mila euro annui.
Elenco clienti-fornitori. Cancellazione dello spesometro per gli acquisti e i servizi ai fini Iva oltre i 3mila euro per i quali torna invece l’elenco clienti e fornitori
Capitali all’estero. Sanzioni fino al 40% per chi verrà sorpreso a esportare capitali all’estero oltre la soglia consentita di 10mila euro
Lista nera dei furbetti dello scontrino. Chi ripetutamente viene segnalato per non aver emesso ricevuta o scontrino fiscale finirà in una sorta di black list su cui l’Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza potranno concentrare i propri controlli.
Partite Iva inattive. Scatta la cessazione d’ufficio. Arriva, inoltre, la verifica on-line delle partite Iva per contrastare le frodi.
Più controlli sulle finte onlus. Arriva un potenziamento dei controlli del Fisco sul Terzo settore con l’obiettivo di stanare le finte Onlus.
Quote latte. Si fa strada l’ipotesi di consentire all’Agea di non procedere al recupero coatto delle somme dovute dai produttori di latte bovino per la regolarizzazione delle multe, ad esempio nei casi di mancata tempestiva presentazione della richiesta di rateizzazione.
Golden share. Via libera alla possibilità per la Presidenza del Consiglio di dara l’altolà a scalate ostili di società coinvolte nelle forniture al nostro sistema di difesa.
Costi da reato. Gli oneri e le spese riconducibili a fatti, atti o attività quantificabili come reato saranno sempre deducibili, a meno che non siano beni o prestazioni di servizio che vengono utilizzati direttamente per il compimento di atti quantificabili come delitto non colposo.
La partita sull’Ici sugli immobili della Chiesa è invece ancora aperta. Al momento la misura non rientra nel provvedimento e lo stesso Monti, pur garantendo che è la norma in dirittura d’arrivo, ha precisato che non è detto che verrà presentata al Consiglio dei ministri di venerdì prossimo
Di seguito l’evolvere della discussione.
La riduzione dell’Irpef partirà dall’aumento delle detrazioni e in particolare di quelle per i familiari a carico. Il timing indicato all’articolo 15 del nuovo Dl fiscale in arrivo al Consiglio dei ministri di venerdì prossimo è fissato per il 2014, con la possibilità – non esclusa dallo stesso premier Mario Monti – di poter giocare anche d’anticipo sempre che lo stato dei conti pubblici lo consenta. Il pareggio di bilancio promesso all’Europa e ai mercati resta l’obiettivo prioritario. Non solo.
Dopo la riunione fiume del pre-consiglio di ieri, il decreto legge si potrebbe arricchire anche di tre nuovi capitoli: la golden share da far scattare al primo sospetto di una possibile scalata delle imprese strategiche e che operano nei settori della difesa nazionale (controllate Finmeccanica, si veda il servizio a pagina 2); la riscossione delle quote latte per la quale potrebbe essere prevista la possibilità di poter riottenere la rateizzazione delle multe anche nel caso in cui si è decaduti dalla dilazione del debito; una misura ponte per favorire la presentazione delle liste elettorali per la prossima tornata amministrativa di maggio.
Resta ancora tutto da sciogliere il nodo sull’Imu per il non profit che se, non riuscisse a trovar posto già venerdì prossimo, potrebbe arrivare anche nel corso dell’iter parlamentare di conversione del Dl.
Non solo, dunque, semplificazioni fiscali del rapporto fisco e contribuenti, ma anche l’impegno ufficiale che la pressione fiscale per i cittadini e i lavoratori con redditi più bassi sarà ridotta. Nelle intenzioni dell’Esecutivo c’è la volontà di dar seguito e attuare in toto quanto già previsto dalla manovra d’agosto. A pagare il conto dovranno essere gli evasori: le risorse recuperate nel 2012 e nel 2013, recita la nuova norma in arrivo, dovranno confluire in un fondo ad hoc da cui potranno attingere Palazzo Chigi e l’Economia. Ma il nodo di tutto saranno proprio le risorse disponibili. La manovra d’agosto prevede che le somme recuperate dal contrasto all’evasione da far confluire nel Fondo “taglia Irpef” dovranno essere calcolate «al netto di quelle necessarie al mantenimento del pareggio di bilancio e alla riduzione del debito».
Difficile allora ipotizzare, a meno di mirabolanti risultati anti-evasione, un possibile intervento sulle aliquote Irpef dai costi elevatissimi se si agisce sugli scaglioni più bassi e dagli effetti risibili. Più probabile, e qui sia la norma di agosto che quella del nuove Dl fiscale lo indicano chiaramente, ipotizzare invece un incremento delle detrazioni per i familiari a carico. A partire, ad esempio, dagli 800 euro oggi riconosciuti dal Fisco per il coniuge a carico, o i 900 euro se il figlio ha meno di tre anni o dei circa 690 che spettano sempre per i figli se i redditi dichiarati sono compresi tra i 40 e gli 80mila euro. Oltre questa soglia la detrazione va a morire. Più complesso sarebbe, poi, intervenire sugli scaglioni che nell’ordinamento attuale riducono, al crescere del reddito del contribuente, gli importi della “detrazione teorica”.
Tutte le opzioni sono comunque sul tappeto e si dovranno raccordare con la delega fiscale che il Governo sta mettendo a punto per ridurre il carico fiscale anche sulle imprese, per rendere più equo il prelievo sulla casa e per rivedere l’intero sistema sanzionatorio sia amministrativo che penale. Si devono definire ancora bene tempi e strumenti da adottare.
Il grosso dei proventi per ridurre l’Irpef dovrà garantirlo la lotta all’evasione a partire dalle black list per i furbetti degli scontrini e delle ricevute fiscali, che finiranno al primo posto nella lista dei controlli del Fisco. Ci sono poi le nuove regole sulla deducibilità dei cosiddetti costi da reato e il rilancio, anche se in chiave di semplificazione, della norma che invita i contribuenti a non taroccare gli studi di settore: pena l’innesco di accertamenti a tutto campo come quelli induttivi. Un contributo potrà arrivare anche dai paletti per contrastare la fuga di capitali all’estero o la contraffazione di merci. Il mercato dei giochi e il contrasto a quello illegale potrà fare la sua parte, a partire dal cosiddetto “agente provocatore”, ovvero il verificatore del Fisco che dotato di risorse pubbliche potrà girare per l’Italia e giocare alla caccia, ad esempio, di slot illegali o del mancato rispetto del divieto al gioco per i minori. Il Dl in arrivo, inoltre, prevede la trasformazione in norma primaria del decreto direttoriale con cui a ottobre 2011, sulla base della manovra estiva, i Monopoli hanno istituito la “tassa sulla fortuna” (il prelievo del 6% sulla parte eccedente le vincite superiori a 500 euro per Superenalotto, Gratta e Vinci ecc.), nonché l’aumento progressivo per i prossimi anni del prelievo sulle videolotterie.
ilsole24ore.com – 22 febbraio 2012