L’unica certezza è l’aumento delle piante organiche, per le farmacie e per i notai. Sul resto, il capitolo ‘Ordini professionali’ del decreto legge liberalizzazioni ? atteso nel Consiglio dei ministri convocato venerdì ? dovrebbe contenere poche novità e ribadire che la riforma è quella tracciata con la manovra d’agosto (Dl 138/2011 poi convertito con la legge 148/2011) e confermata dalla legge di stabilità (Dl 231/2011 convertito con legge 183/11). Nessun superamento del sistema ordinistico, dunque, né abolizione del valore legale del titolo di studio. Se il testo recepirà le posizioni espresse dal ministro della Giustizia, Paola Severino, lo scorso lunedì nell’incontro a Via Arenula con i 20 Ordini professionali.
Oltre all’obbligo di pattuire liberamente le tariffe e di fornire al cliente un preventivo scritto e dettagliato, il tariffario (già abolito anche come parametro di riferimento con la legge di stabilità) rimarrebbe tale soltanto nei casi di contenzioso, di liquidazione giudiziale dei compensi da parte del giudice e nei rapporti con la Pa.
Il tirocinio ? già abbreviato a «non oltre 18 mesi» ? verrebbe poi svolto solo in parte nel corso degli studi universitari (convenzioni tra Ordini e atenei sono già oggi vigenti, ad esempio, per notai, commercialisti e consulenti del lavoro): un semestre nel corso dell’ultimo biennio di laurea specialistica o magistrale e i più ‘corposi’ 12 mesi con la laurea già in tasca. Anche per il notariato l’aumento dell’organico potrebbe attenuarsi rispetto alla bozza circolata: anziché 1500 nuovi ingressi in 3 anni (500 l’anno dal 2012) si ragiona su 500 nuovi posti subito e poi integrazioni in base alle sedi vacanti. Anche se da Generazione Futuro (il movimento giovanile di Fli), la proposta sull’aumento delle sedi notarili viene superata proponendo di «consentire agli avvocati lo svolgimento delle scritture private. Ai notai potrebbero restare gli atti pubblici»
Le farmacie dovrebbero crescere: una ogni 3 mila abitanti. Inoltre nelle Regioni con numero di punti vendita inferiore al fabbisogno stimato, i farmaci di fascia C potranno essere venduti negli esercizi commerciali.
Anche se all’interno dei farmacisti non si placano le divisioni. «Senza alcun ritegno» Vincenzo Devito, presidente del Movimento nazionale liberi farmacisti ha definito la pubblicità, apparsa da ieri su alcuni quotidiani in cui, spiega, «si tenta di far credere che le persone anziane che abitano nei paesini più piccoli a seguito delle liberalizzazioni non troveranno più una farmacia a disposizione e dovranno fare un’ora di viaggio per ottenere i propri farmaci. Una falsità grossolana perché questo è proprio ciò che accade sempre più spesso con l’attuale numero chiuso di farmacie».
«False e distorsive ? invece, per Federfarma, l’associazione dei farmacisti titolari di esercizio ? le affermazioni sulla bontà delle liberalizzazioni fatte dai parafarmacisti, che in realtà fanno il gioco della grande distribuzione e del loro vero obiettivo, non dare al cittadino un servizio farmaceutico ma accaparrarsi le zone più redditizie e fare profitti». Parafarmacisti che ieri si sono anche incatenati davanti a Palazzo Chigi per chiedere che «le liberalizzazioni non cedano alle corporazioni».
Sul piede di guerra anche gli avvocati. Ieri il presidente del Cnf ha scritto ai presidenti di Camera e Senato per sollecitare l’approvazione del Ddl sulla riforma forense fermo in Parlamento. Venerdì a Roma, alla Cassa Forense, l’assemblea nazionale di Ordini e associazioni forensi deciderà invece forme «incisive di protesta contro chi vuole disintegrare l’avvocatura e rottamare la giustizia».
Infine, oggi alle 16 è previsto un incontro tra Cup (Ordini) e Adepp (Casse di previdenza) per fare il punto sulle liberalizzazioni e concordare iniziative comuni.
Ordini. Severino rilancia: «Nessuna abolizione, ma professionisti di qualità». Le opinioni dei presidenti
Le norme sulle professioni – che saranno inserite nel Dl liberalizzazioni in agenda per giovedì (anche se si si parla già di uno slittamento a venerdì) – sono di competenza del ministero della Giustizia e sarà il Guardasigilli, Paola Severino, a portarle sul tavolo di Palazzo Chigi. Un incontro fiume – oltre tre ore – quello in cui ieri il ministro della Giustizia ha ricevuto tutti i 20 presidenti degli Ordini “vigilati” da Via Arenula – dopo una convocazione recapitata in tutta fretta – per ribadire che il “boccino” della riforma resta in capo al suo dicastero. E smentire che il baricentro del comparto si sia spostato negli uffici del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà.
Tariffe, tirocinio, pianta organica dei notaie confidi saranno il capitolo del Dl liberalizzazioni sul quale Severino non arretra e non delega sulle competenze. Oltre alla disciplina del socio non professionista nelle società di capitali che sarà in agenda in uno dei diversi tavoli che, con cadenza settimanale, serviranno a dare attuazione, entro agosto 2012, ai principi di riforma già tracciati nella manovra d’agosto e nella legge di Stabilità. «Nessuna abolizione degli Ordin- ha chiarito il ministro-. Vogliamo la liberalizzazione delle professioni ma professionisti di qualità. È stato un incontro costruttivo-ha dichiarato -. Le misure che saranno adottate con il prossimo decreto le e:e saranno in linea con la mano- vra di agosto e la legge di stabilità. Sarà ulteriormente chiarito che la negoziazione dei compensi è libera – ha proseguito Severino – ma verrà presa in esame la questione delle liquidazioni giudiziali del compenso perle quali occorrerà individuare parametri di riferimento». Nelle intenzioni del ministro ci sarebbe quella di ribadire, tra professionisti e privati, l’obbligo di preventivo scritto e la soppressione dei riferimenti tariffari, che rimarrebbero come riferimento per il giudice nei casi di contenzioso e nella liquidazione giudiziale delle spese. Sul tirocinio, che resterà di durata non superiore ai 18 mesi da svolgere in parte nel periodo universitario, il ministro sarebbe orientato a proporre 6 mesi di pratica durante gli studi e i restanti 12 mesi dopo la laurea. «Un clima positivo – ha detto Marina Calderone, presidente dei consulenti del lavoro e del Cup (il “coordinamento” degli Albi) – in cui si dà voce a oltre 2 milioni di professionisti e a 4 milioni nell’indotto». Sull’ampliamento della pianta organica notarile si starebbe ragionando, con un freno rispetto a quanto circolato in questi giorni: 500 nuovi ingressi già nel 2012 e dal 2013 (anziché altrettanti) una messa a concorso in base alle esigenze, anche se, ha spiegato il presidente dei notai, Giancarlo Laurini, «non è questo certo il momento di aumentare l’organico, visto che negli ultimi quattro anni abbiamo visto diminuire del 38% il volume d’attività. Però ne stiamo discutendo in mane-ra ragionata». Nel Dl liberalizzazioni troverà posto anche l’apertura ai liberi professionisti dell’accesso ai confidi. «Un elemento innovativo per la competitività delle categorie», ha detto il presidente degli architetti, Leopoldo Freyrie. Mentre quello dei periti industriali, Giuseppe Jogna, incassa il sì del ministro a valutare l’accorpamento volontario con periti agrarie geometri, da tempo rincorso. Solo ai tavoli, che – con cadenza settimanale – affronteranno temi più generali e saranno poi declinati per “profili” professionali affini, troveranno posto le società tra professionisti. «E si sta ragionando – ha detto il presidente dei commercialisti, Claudio Siciliotti – di mutuare strumenti tipici dei modelli cooperativi per regolamentare il socio di puro capitale». Una prospettiva che sta a cuore e trova d’accordo anche il presidente degli ingegneri, Armando Zambrano. In ogni caso, ha ribadito il presidente degli avvocati, Guido Alpa, «la riforma degli Ordini non potrà essere affrontata per regolamento». Serve una legge dello Stato, poiché la professione forense chiama in causai diritti fondamentali dei cittadini.L’avvocatura ha espresso infine «disagio per norme sulla giustizia che ritiene “destabilizzanti”» e precisa che «continuerà a opporsi al varo di provvedimenti che indeboliscono l’accesso alla giustizia e le tutele dei cittadini».
Le proposte sul tavolo
PRIMA
LE TARIFFE Azzerati i tariffari. Cancellati tutti i parametri, sia minimi sia massimi, compresi quelli perla determinazione degli onorari dovuti ai notai. Nell’articolo 2233 comma 1 del Codice civile viene azzerato il riferimento alle tariffe professionali, anche per il giudice in caso di contenzioso. Inutile anche il richiamo al tariffario nella domanda di decreto ingiuntivo per ottenere il pagamento del dovuto
TIROCINIO La bozza apre alla possibilità di svolgere i «non oltre 18 mesi» di tirocinio (come previsto con la legge di stabilità) nell’ultimo biennio di laurea specialistica o magistrale
CONFIDI Si apre ai professionisti la possibilità di estensione
NOTAI Pianta organica aumentata di 500 unità ogni anno, portando i vuoti da colmare a 1.500 complessivi tramite 3 concorsi annuali dal 2012
DOPO
LE TARIFFE Il ministro sembra voler riaffermare che la negoziazione dei compensi è libera, essendo già stata a suo tempo prevista l’abolizione delle tariffe, ma apre alla necessità di individuare parametri di riferimento perla questione delle liquidazioni giudiziali dei compensi
TIROCINIO Una parte del tirocinio deve poter essere svolta nell’ambito degli studi universitari, per accorciare i tempi di ingresso dei giovani. Ma i «non oltre 18 mesi» di tirocinio potrebbero essere svolti per 6 mesi nel periodo accademico e i restanti 12 mesi solo dopo aver conseguito la laurea
CONFIDI Confermata l’estensione ai liberi professionisti
NOTAI Si ragiona su una revisione dei criteri e dei tempi. Aumento di 500 unità nel 2012 e successivamente in base alle esigenze. Revisione biennale delle tabelle degli organici (oggi ogni 7 anni)
Liberalizzazioni, 4 domande ai presidenti degli ordini. Categorie in cerca di misure condivise
Il Sole 24 Ore ha chiamato 25 presidenti a rispondere a quattro quesiti. Sotto esame tariffe, pratica, prospettive di crescita e ruolo del Governo
1 – Senza tariffe, quali effetti prevede per la sua categoria?
2 – Cosa pensa del tirocinio svolto tutto durante l’università?
3 – Qual è la misura che serve alla sua categoria per crescere?
4 – Quale errore non deve fare il Governo Monti?
Leggi le risposte dei 25 presidenti delle categorie
Ilsole24ore.com – 17 gennaio 2012