Due gennaio: è il giorno dopo la festa di Capodanno. La cronaca. Un imprenditore catanese a capo di un’azienda che da trent’anni si occupa della vendita di moto ha ingerito barbiturici e si è impiccato. Pare che fosse depresso per una crisi che aveva toccato la sua impresa e che lo angosciasse l’idea di essere costretto a licenziare i dipendenti. Un pensionato di 74 anni di Bari avrebbe dovuto restituire cinquemila euro all’Inps, ma la paura di non farcela e di perdere anche la casa nella quale abitava, unica sua proprietà, l’ha divorato, sino a portarlo al suicidio, gettandosi dal balcone di casa, un appartamento al quarto piano nel pieno centro del capoluogo pugliese.
Nel pomeriggio viene intercettata una busta con proiettili indirizzata al direttore di Equitalia Torino. Nei giorni precedenti diversi attentati alle sedi di città italiane. Il leader del Movimento Cinque stelle, Beppe Grillo, in un post sul suo blog, scrive che vanno capite le ragioni degli attentati a Equitalia e che «l’avviso di pagamento ormai è il terrore di tantissimi italiani». Polemiche e dibattito sul blog, condanna bipartisan da Pd e Pdl. Intanto arriva la notizia che ogni giorno un disoccupato si toglie la vita. Tra chi ha perso il lavoro i suicidi sono cresciuti del 40% in un anno, colpendo soprattutto la popolazione maschile. Il Governo, dopo la manovra di Natale, affretta nel frattempo i tempi per la riforma del lavoro: allo studio contratto graduale e licenziamenti più facili. Fin qui la cronaca. E poiché parla da sola non abbiamo molto da aggiungere. Forse a questo punto è arrivato il momento per una riflessione non scontata e non superficiale.
a cusa del Sivemp Veneto – 3 gennaio 2012