Il dato clamoroso nell’indagine sui “Punti nascita” della Commissione parlamentare sugli errori sanitari. Sezionati i procedimenti istruiti da 90 Procure italiane. Archiviati il 98,8% dei casi di lesione colposa e il 99,1% di omicidio colposo giunti a conclusione in cui erano coinvolti sanitari. Ecco tutti i dati delle Procure. Malasanità. Solo scandalismo? Sembrerebbe proprio di sì. Almeno a leggere i dati dell’indagine sui “Punti nascita” realizzata dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sugli errori sanitari presieduta da Leoluca Orlando (Idv), presentati oggi in Parlamento alla presenza del ministro della Salute Renato Balduzzi. L’indagine quest’annoha analizzato i dati sui procedimenti per lesioni e oìmicidio colposo di 90 procure.
L’indagine, nata come risposta al clamore suscitato l’anno scorso dai ripetuti casi di denunce in sala parto, oltre all’analisi attenta della situazione dei punti nascita italiani (di cui parliamo in altro articolo), ha infatti analizzato per la prima volta i dati sui procedimneti per lesioni colpose e omicidio colposo ascrivibili a personale sanitario in circa 90 Procure che hanno risposto al questionario inviato dalla Commissione.
L’analisi ha tenuto conto anche dello stato di avanzamento delle indagini di tutti i procedimenti che vedono indagate figure professionali sanitarie.
E i risultati sono clamorosi. Per quanto riguarda le lesioni colpose si registrano 901 casi riguardanti personale sanitario (pari all’1,64% del totale dei procedimenti per questo reato), di questi 85 riguardano la gravidanza. Ebbene, sul complesso di questi procedimenti il 40% viene archiviato subito e per quelli che risultano conclusi, pari a 240 casi, si registrano solo 2 condanne, una assoluzione e il 98,8% di archiviazioni.
Per l’omicidio colposo i casi acrivibili a personale sanitario sono 736 (pari all’11,18% del totale). In questo caso vengono archiviati prima del processo il 35% dei casi. Per i 117 procedimenti giunti a conclusione si rilevano invece una assoluzione, nessuna condanna e il 99,1% di archiviazioni.
Ma ecco il paragrafo integrale dell’indagine della Commissione parlamentare dedicato ai dati delle Procure sui presunti casi di malasanità.
Lesioni colpose
I singoli distretti sono rappresentati da un campione di procure e solo per Caltanissetta e
Campobasso si dispone dei dati cumulativi della totalità delle procure del distretto. Per Milano presenti i dati riferiti “ad alcune procure” mentre di tutti gli altri distretti sono stati forniti campioni più o meno consistenti. Non tutti i distretti, peraltro, sono rappresentati: mancano Ancona e Reggio Calabria.
Le procure della Repubblica valutate dalla Commissione d’inchiesta sono circa ottanta e il numero complessivo di procedimenti per lesioni colpose è 53.741, di cui 901 a carico di personale sanitario (1.68%, intervallo di confidenza al 95% = 1.57-1.79%) e 85 in particolare per episodi relativi alla gravidanza/parto (0.16%, %, CI95% = 0.13-0.20%). L’intervallo di variazione della prima statistica calcolata per distretto va da 0.17% (Trento) a 5.07% (Torino), quello della seconda va da 0.00% a 0.96% (Salerno).
L’analisi per fase di avanzamento è svolta su 54 procure e 35.681 procedimenti per lesioni colpose, di cui 586 (1.64%) a carico si personale sanitario, chiusi in numero di 240 (240/586 = 41.0%), per la quasi totalità archiviati (237/240 = 98.8%) e in 2 casi soltanto risolti con una condanna.
Omicidio colposo
Le procure della Repubblica valutate sono circa novanta e il numero complessivo di procedimenti per omicidio colposo è 6.586, di cui 736 a carico di personale sanitario (11.18%, CI95% = 10.38-12.01%) e 75 in particolare per episodi registrati durante la gravidanza (1.14%, CI95% = 0.90-1.43%). Il range di variazione della prima statistica è molto ampio, da 1.31% (Bari) a 36.11% (Reggio Calabria), quello della seconda va da 0.00% a 11.11% (Reggio Calabria).
L’analisi della fase di avanzamento (53 procure valutate) considera 2.958 procedimenti avviati per omicidio colposo, di cui 332 a carico di personale sanitario (11.22%): di questi, soltanto 117 risultano conclusi (35.2%) e quasi tutti con decreto di archiviazione (116/117=99.1%).
Da quotidianosanita.it – 22 dicembre 2011