La Direzione Generale per l’Igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione ha pubblicato la Relazione sui risultati dei controlli ufficiali svolti in attuazione del piano nazionale residui 2010. Il documento si prefigge l’obiettivo di fornire un quadro generale delle attività di controllo effettuate, a livello nazionale, dalle Autorità deputate ad assicurare la conformità degli alimenti alle normative nazionale e comunitarie in materia di residui di sostanze chimiche negli animali vivi e nei prodotti da loro derivati. La relazione, oltre a presentare i risultati conseguiti in attuazione del Piano Nazionale per la ricerca dei residui 2010 mostra anche alcune criticità rilevate al fine di permettere il miglioramento del programma di monitoraggio futuro.
Sono stati analizzati 38.116 campioni provenienti da bovini, suini, ovi-caprini, equini, volatili, conigli, latte e miele, riscontrando 100 non conformità, pari allo 0,26% del totale dei campioni analizzati, in leggero aumento rispetto al 2009, quando erano state lo 0,22%. Delle 100 non conformità, 38 sono per sostanze a effetto anabolizzante e non autorizzate, e 62 per medicinali veterinari e agenti contaminanti. Rispetto al 2009, il numero di campioni analizzati è aumentato del 12%. Dal rapporto emerge che i contaminanti per l’ambiente sono la principale causa di non conformità (35), seguiti da steroidi (31%) e sostanze antibatteriche (20%). Il che, secondo il rapporto, mostra un cambiamento rispetto agli anni precedenti: fino al 2008, infatti, la principale causa di non conformità erano stati gli steroidi, mentre nel 2009 le sostanze antibatteriche. Il maggior numero di non conformità è stato rinvenuto nei bovini (49%), anche per l’elevata quantità di controlli cui sono sottoposti.
Residui di farmaci veterinari e sostanze proibite negli alimenti di origine animale, Relazione 2010
Il Piano Nazionale Residui è un programma di sorveglianza e di monitoraggio della presenza, negli animali e negli alimenti di origine animale, di residui di sostanze chimiche che potrebbero essere dannose per la salute pubblica.
Il Ministero della Salute, Direzione Generale della Sicurezza degli Alimenti e della Nutrizione rappresenta l’Autorità competente designata alla predisposizione annuale del Piano, in collaborazione con Regioni e Province Autonome, Laboratori Nazionali di Riferimento per i residui e Istituti Zooprofilattici Sperimentali (II.ZZ.SS.).
In applicazione del Piano Nazionale Residui 2010, sono stati analizzati 38.116 campioni, pari al 113,1% del numero di campioni programmati e al 138,2% del numero minimo calcolato sulla base dei livelli produttivi.
Sono state riscontrate 100 non conformità, pari allo 0,26% del totale dei campioni analizzati, di cui 38 per sostanze di categoria A (Sostanze ad effetto anabolizzante e sostanze non autorizzate) e 62 per sostanze di categoria B (Medicinali veterinari e agenti contaminanti).
A seguito del confronto dei risultati ottenuti negli ultimi anni di applicazione del PNR, è interessante evidenziare che:
•il numero totale di campioni analizzati è aumentato del 12% rispetto al 2009
•la percentuale di non conformità risulta in lieve aumento (74 non conformità pari allo 0,22% del totale dei campioni analizzati nel 2009)
•il gruppo relativo alle “altre sostanze e agenti contaminanti per l’ambiente” rappresenta la principale causa di non conformità (35%); seguono gli steroidi con il 31% e le sostanze antibatteriche con il 20%
•tale profilo è totalmente differente rispetto alle tendenze rilevate negli ultimi anni. Fino al 2008, infatti, la principale causa di non conformità è da attribuirsi agli steroidi, mentre nel 2009 le sostanze antibatteriche, con il loro 39,2% risaltano su tutti gli altri gruppi
•tra le non conformità per le sostanze di categoria A, ritroviamo sempre i cortisonici (desametasone, prednisolone e prednisone)
•tra le non conformità per le sostanze appartenenti alla categoria B ritroviamo i metalli pesanti
•il riscontro di boldenone (1 non conformità) insieme a quella del 2009 e del 2008 (attività di Extrapiano) è da evidenziare.
Fonte: Ministero Salute, D.G. della Sicurezza degli Alimenti e della Nutrizione
18 novembre 2011