E’ l’augurio di buon lavoro al nuovo Governo e in particolare al nuovo ministro della Salute, Renato Balduzzi, il filo conduttore della giornata di apertura del 44° congresso SIVeMP a Palazzo Marini. L’aspettativa dell’azione del nuovo esecutivo è ritornata infatti ieri pomeriggio nell’intervento di apertura del segretario nazionale del Sindacato italiano veterinari di medicina pubblica, Aldo Grasselli, e negli indirizzi di salute degli ospiti, i parlamentari Margherita Miotto, Rodolfo Viola e Domenico Di Virgilio, i numerosi rappresentanti delle sigle della dirigenza del Ssn (Cosmed, Anaao, Cgli Fp medici, Sidis, Cisl, Fassid), il coordinatore dei presidi delle facoltà di medicina veterinaria, Franco Moriconi, i dirigenti del Ministero.
“Ci auguriamo che questo sia il Governo del fare – ha affermato Grasselli – perché da fare c’è davvero tanto. Sappiamo che non sarà facile e che costerà caro. Ma quello che è importante è che sia rispettato il principio di equità e che nessun privilegio rimanga escluso. Solo se i sacrifici verranno ripartiti in modo equo potranno essere accettati. Si facciano grandi riforme, dove chi ha di più paghi di più e chi ha di meno paghi di meno, e si salvi il Paese perché o ci salviamo tutti o cadiamo tutti”.
Il segretario ha riproposto i dati della politica economica del governo Berlusconi che ha messo a rischio la residua ricchezza e il potere d’acquisto delle famiglie, con l’inflazione salita al 3% a settembre e che rasenta il 4% a ottobre. Dato ancor più preoccupante se si tiene conto dell’aumento dell’Iva deciso dal Governo che deve ancora essere conteggiato. In questo quadro l’attacco senza precedenti al pubblico impiego e ai dipendenti del Servizio sanitario nazionale. Il “massacro” del pubblico impiego, come lo ha definito la Cosmed, si è realizzato attraverso tutta una serie di “leggi speciali”, dal 2008 fino al Ddl di stabilità.
«I tagli alla sanità, come il taglio dei contratti, peseranno per i prossimi anni e a questi si aggiungerà una forte spinta verso le liberalizzazioni che potrebbero far aumentare l’esternalizzazione delle funzioni pubbliche. E’ ora di considerare il Ssn per quello che vale non solo per quello che costa. La sanità non è un carrozzone parassitario, ma un valido e potente strumento che deve essere ottimizzato e reso efficiente perché e oltre alla salute delle persone possa contribuire alla salute della nostra economia».
“La politica economica degli ultimi anni ha eroso i pilastri della coesione sociale – ha detto l’onorevole Miotto ?. La sanità pubblica oggi ha la necessità di recuperare efficienza attraverso un’attenzione costante, ma non certo tagliando retribuzioni, servizi e diritti”. Miotto ha parlato anche del decreto di riordino degli enti vigilati dal ministero della Salute, con il grave rischio di una perdita di autonomia da parte degli Istituti zooprofilattici che passerà al Senato nei prossimi giorni. La parlamentare Pd ha anche ringraziato il SIVeMP per la capacità propositiva e il lavoro svolto, anche insieme all’Intersindacale, a difesa del Ssn.
A Rodolfo Viola, deputato e veterinario, il compito di entrare in alcuni aspetti più prettamente professionali per la categoria, come la riforma della legge 281 cui la commissione della Camera ha lavorato in questi mesi arrivando a un elaborato condiviso.
Apprezzato l’intervento dell’Onorevole Di Virgilio, della commissione Affari sociali della Camera, che ha riferito del decreto sul Governo clinico, atteso, ha detto il parlamentare Pdl, da operatori e cittadini. “Gli operatori sanitari devono avere un ruolo centrale, la politica deve fare un passo indietro e le commissioni
devono essere sorteggiate e non scelte dai direttori generali”. Scambio di battute animato tra lo stesso Di Virgilio e Grasselli a proposito delle nuove proposte di età per il pensionamento, per i direttori generali 67 anni più due, per gli universitari 70, per gli ospedalieri 70 o in subordine 67. Il segretario SIVeMP e il parlamentare Pdl hanno convenuto sulla necessità di aprire spazi di accesso ai giovani sanitari.
“Quella dei veterinari è una categoria tartassata – ha detto per parte sua il coordinatore dei presidi Moriconi – che deve imparare a fare rete, e in cui le varie componenti devono condividere opinioni e supportarsi a vicenda. Ricordiamo che il nostro servizio pubblico è un vanto rispetto alla sanità europea”. Normative comunitarie, diversità dalla sanità veterinaria di altri paesi e nuovi indirizzi sono stati al centro dell’intervento di Gaetana Ferri, direttore generale della sanità animale e del farmaco veterinario. “La normativa comunitaria ci impone di razionalizzare e di avere servizi veterinari efficienti, superando disomogeneità nelle diverse aree”. Ferri ha affrontato anche i tema della revisione dei meccanismi di ispezione nei macelli, con lo spostamento del carico dei controlli sulla produzione primaria, togliendo il veterinario pubblico dalle strutture produttive. E privilegiando la realizzazione di una epidemiosorveglianza nazionale. Grasselli ha rimarcato il rischio di affidare le ispezioni nei macelli a veterinari che sono dipendenti degli stessi operatori economici controllati.
Marabelli ha sottolineato la necessità di avere servizi territoriali, regionali e ministeriali adeguati, evidenziando l’urgenza di un’equiparazione giuridica dei dirigenti dei servizi regionali.
Il dibattito è stato ampio ed articolato soprattutto sui temi di maggiore interesse professionale. E ancora una volta si è tornati a parlare di intimidazioni e di veterinari lasciati soli, a partire dagli stessi superiori e dalle Asl, davanti alla aggressioni e alle pressioni di taluni operatori economici.
La relazione di Aldo Grasselli
Sintesi della relazione di Aldo Grasselli
17 novembre 2011