Il primo a tuonare era stato Andrea Causin, del gruppo misto. Adesso tocca al Pd: «Uno spreco di denaro pubblico, si poteva evitare», denunciano i consiglieri Franco Bonfante, Claudio Sinigaglia, Stefano Fracasso, Bruno Pigozzo, Sergio Reolon e Roberto Fasoli che ieri hanno presentato un’interrogazione. Il governatore Luca Zaia difende a spada tratta la scelta: «La revisione dei bilanci delle Asl è un obbligo di civiltà». Stiamo parlando del bando di gara da 2,9 milioni di euro, Iva esclusa, per assegnare a una società specializzata l’incarico di controllare i conti delle Ulss e delle aziende sanitarie, compresi l’Istituto oncologico e lo Zooprofilattico.
Il termine per la presentazione delle domande scadeva il 12 settembre, entro i termini sono arrivate cinque offerte che ora dovranno essere valutate dalla commissione di gara per assegnare l’incarico.
La ratio del provvedimento – spiegano a Palazzo Balbi – è che i collegi sindacali delle singole Asl non hanno né il tempo né la struttura né l’organizzazione per passare al setaccio i bilanci delle Asl. I controlli ci sono, sono accurati, ma la Regione vuole qualcosa di più. Vuole controllare tutto, dalle fatture ai cartellini dei dipendenti. Vuole, soprattutto, evitare che ci siano altri “casi Bolzan”, l’ex dipendente dell’Asl di Treviso accusata di aver sottratto quattro milioni di euro alle casse dell’azienda sanitaria. Un gruppo di lavoro della Regione, del resto, ha già fatto una mappatura evidenziando una serie di problematiche, tutte questioni che, dicono a Palazzo balbi, non possono essere verificate dai rispettivi collegi sindacali. Di qui il bando di gara per l’incarico biennale di un importo di 2,9 milioni di euro. «Questa revisione contabile è importante – dice il governatore Luca Zaia – Non mi risulta sia mai stata fatta in precedenza, ed è diversa dalle certificazioni fatte dagli ordinari revisori dei conti. Stiamo infatti andando a guardare con la lente d’ingrandimento attività e passività di bilanci che pesano per 8 miliardi e mezzo: nessuno ce lo impone, se non noi stessi, per quello che riteniamo un obbligo di civiltà». Non è stato dunque un obbligo di legge a determinare il bando di gara, ma una scelta della Regione. «Andiamo a vedere, metti mai che si trovino dei “tesoretti”», aggiunge Zaia. Il costo dell’incarico sarà messo in carico al bilancio sanitario.
Il Pd, però, non ci sta: «Oltre al fatto che riteniamo insolita la procedura accelerata – dice Bonfante – ci risulta che l’attività di revisione legale esterna sia obbligatoria solo nel caso di società che vengono quotate in borsa. Ma soprattutto questa delibera sembra ignorare il fatto che ogni singola Ulss del Veneto, ogni Azienda Ospedaliera ed ognuno degli Istituti (Oncologico e Zooprofilattico), attualmente già dispone della professionalità di ben 5 revisori contabili, che per le casse regionali hanno un costo annuo stimabile in 1,8 milioni di euro. Una spesa aggiuntiva che appare come un inutile spreco di denaro pubblico».
Il Gazzettino – 29 settembre 2011