Si è riunito ieri mattina, nella sede del ministero della Salute, l’Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli operatori e sull’attività di medicina veterinaria pubblica. All’ordine del giorno la nuova composizione che è stata allargata ai rappresentanti di altre sigle sindacali oltre al SIVeMP, che era già presente con una propria delegazione fin dai primi passi del tavolo. Era stato proprio il SIVeMP, d’altro canto, a segnalare per primo l’emergenza intimidazioni ai veterinari pubblici in servizio. Con l’allargamento l’Osservatorio entra nella fase operativa. Naturalmente occorre ora riorganizzare il lavoro e individuare le priorità.
Necessità che è stata sottolineata da Silvio Borrello, responsabile della Direzione generale della sicurezza degli alimenti del Ministero. L’Osservatorio dovrà predisporre gli strumenti per passare dalla semplice raccolta di segnalazioni alla creazione di un sistema di prevenzione del fenomeno. Tutto questo per mezzo di una programmazione certa delle attività che si prefigge. Zaccaria Di Taranto, rappresentante Cosmed, ha rimarcato la necessità di imprimere un’accelerazione alle tappe dell’attività dell’Osservatorio, che non deve diventare l’ennesimo organo di controllo dell’operato dei veterinari pubblici.
Tra le ipotesi emerse per arginare il fenomeno quella di affiancare un collega al veterinario che diventi o rischi di diventare bersaglio di atti di violenza o minaccia. In discussione anche la possibile rotazione dei veterinari nei macelli e nelle attività economiche per evitare l’acuirsi di situazioni di pressione potenzialmente pericolose. Roberto Poggiani, della delegazione SIVeMP, ha rimarcato, peraltro, come quest’ultimo tipo di soluzione vada considerata un’estrema ratio. Allontanare il veterinario potrebbe infatti significare cedere alle intimidazioni o divenire un comodo alibi per spostare veterinari troppo rigorosi nell’applicazione della legge. Intimidazioni che purtroppo in alcuni casi provengono anche da esponenti politici e da amministratori locali. Un altro pericolo è rappresentato poi da certe frange estreme dello pseudo animalismo.
Anselmo Intrivici, della delegazione SIVeMP, ha sollecitato la creazione e l’operatività di un fondo di garanzia e solidarietà che possa servire ad indennizzare i danni materiali subiti dai veterinari vittime delle aggressioni nell’espletamento delle attività di servizio. Allo studio il modo per finanziare questo fondo, che potrebbe attingere dalle sanzioni comminate dai servizi veterinari stessi.
Condizione indispensabile per l’attivazione del fondo di garanzia che ci sia un numero significativo di segnalazioni di intimidazioni. Da più parti è stata sottolineata la necessità da parte dei veterinari intimiditi di rendere note le pressioni subite. In caso contrario si finirà col cedere ai violenti alimentando una spirale di illegalità. Da questo punto di vista dovrà giocare un ruolo centrale il questionario predisposto e già utilizzato dal SIVeMP che verrà adottato dal Ministero e distribuito da tutte le sigle sindacali e in occasione dei corsi di formazione.
La riunione si è conclusa con la decisione di riconvocare l’Osservatorio tra una ventina di giorni.
Il Segretario Nazionale del SIVeMP, Aldo Grasselli, ha commentato cosi ieri in una riunione con i segretari regionali l’esito dell’incontro: «Ora che tutte le componenti istituzionali e sindacali hanno raccolto il nostro allarme per un fenomeno che è finalmente noto e ben documentato e che purtroppo sembra aumentare, aspettiamo fatti concreti da parte del Governo. Dalla fase di osservazione occorre passare alla fase di contrasto delle intimidazioni e delle violenze e al finanziamento di tutele e risarcimenti concreti per i veterinari colpiti».
23 settembre 2011