Il ministro Brambilla e l’oncologo Umberto Veronesi avevano presentato all’inizio di luglio una campagna sulla coscienza animale, contro i metodi di allevamento e «la tutela di mucche e maiali come i cani e i gatti di casa». Uscite che non avevano trovato d’accordo tutti. Agostino Macrì di Adiconsum aveva sottolineato l’importanza dei cibi di origini animali per il loro apporto in proteine nobili. Meno che a tutti il manifesto di Brambilla&Veronesi era piaciuto ai produttori di carne di Confindustria che hanno sottolineato la “strana” convergenza tra la campagna sulla coscienza animale di oncologo e ministro e le politiche commerciali della Fondazione Barilla di cui Umberto Veronesi è membro dell’advisory board.
Motivo per cui sette associazioni hanno chiesto l’intervento del presidente Marcegaglia, e dei ministri di Salute e Agricoltura. Qui trovate gli articoli del 24 e del 27 luglio del quotidiano Libero sulla “guerra della carne e della pasta” in Confindustria.