Accordo bipartisan al Senato per accelerare i tempi dell’esame della manovra che sarà licenziata entro giovedì mattina (l’approdo in Aula è previsto per le 9.30). Ma si va verso un percorso sprint anche alla Camera per arrivare all’ok definitivo entro sabato, forse già venerdì sera. La road map tratteggiata in queste ore è la seguente: il decreto approda in commissione alla Camera giovedì pomeriggio per passare in Aula subito dopo. E, ipotizzando un percorso lampo per una manovra che sarà a quel punto blindata, si potrebbe giungere al voto finale già venerdì (in serata o in notturna). Un esame lampo su cui le opposizioni hanno manifestato la loro disponibilità, considerando la gravità del momento e raccogliendo l’appello del presidente della Repubblica.
«Fermo restando il nostro giudizio negativo sulla manovra e l’azione emendativa – ha spiegato il capogruppo del Pd a Montecitorio, Dario Franceschini, – ci dichiariamo disponibili a far concludere l’approvazione della manovra entro venerdì».
Napolitano: apprezzamento per intesa Senato su tempi
Intanto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a quanto si è appreso, ha espresso «vivo apprezzamento per la decisione assunta all’unanimità dalla conferenza dei capigruppo del Senato» di approvare nella mattinata di giovedì la manovra finanziaria, «consentendo così alla Camera di cominciare a esaminarla nella stessa giornata».
Riunione Tremonti-maggioranza al Tesoro. Poi vede opposizione
Pomeriggio di incontri, poi, per il ministro Giulio Tremonti con maggioranza e opposizione. Dopo il vertice al Tesoro con i rappresentanti di Pdl e Lega, il titolare dell’Economia ha incontrato i capigruppo dell’opposizione. La commissione Bilancio si è riunita per qualche minuto alle 15 ma è stata sconvocata per permettere l’incontro del centrodestra con Tremonti. Che, nel pomeriggio, ha avuto un breve colloquio anche con il presidente del Senato, Renato Schifani, a palazzo Madama, per discutere tempi e contenuti della manovra. Intanto è slittato, dalle 18 alle 21, il termine per la presentazione degli emendamenti in commissione a Palazzo Madama.
Pd, Idv e Udc: via libera rapido per dare segnale ai mercati
L’obiettivo, a questo punto, è quello di procedere celermente verso il voto finale anche alla Camera. «Sarebbe un segnale importante per i mercati riaprire lunedì con la manovra approvata – avevano spiegato in mattinata i capigruppo di Pd, Idv e Udc al Senato, Anna Finocchiaro, Felice Belisario e Gianpiero D’Alia». La Finocchiaro, poi, con tutto il Pd aveva posto un ulteriore paletto: dopo l’approvazione rapidissima della manovra da parte del Parlamento il governo dovrebbe dimettersi subito. Mentre il Pdl, con il presidente dei senatori, Maurizio Gasparri, aveva ribadito l’impegno del suo partito per arrivare «alla più rapida approvazione possibile della manovra».
Bersani: noi ci mettiamo la faccia, premier tace
Ieri, poi, l’opposizione aveva concordato una strategia comune: limitare il numero delle richieste di correzione al decreto proprio per favorire l’accelerazione dei tempi. «Entro stasera – ha spiegato oggi D’Alia – definiremo pochi emendamenti ma significativi alla manovra, funzionali ad attenuare gli effetti negativi della manovra stessa sulle fasce più deboli». Il giudizio sul decreto resta ovviamente negativo ma davanti all’appello del Colle alla massima coesione e alle fibrillazioni dei mercati, il centro-sinistra ha rinunciato al possibile ostruzionismo sul Dl.
ilsole24ore.com – 12 luglio 2011