Formazione di medici, infermieri, farmacisti, biologi, tecnici: è profondissimo rosso. L’Azienda ospedaliera, che deve fare i conti un taglio del 50% delle risorse destinate alla preparazione professionale e all’aggiornamento degli operatori, sta raschiando il fondo del barile costringendo i reparti ad accontentarsi degli spiccioli. Pochi euro, a volte cifre ridicole, in uno spezzettamento di magri finanziamenti che fa venire le lacrime agli occhi. Eppure gli Indirizzi per il 2011 puntavano tutto sul miglioramento delle competenze. Il “caso” dell’azienda ospedaliera di Padova.
«La formazione e l’aggiornamento professionale rappresentano lo strumento migliore sia per raggiungere gli obiettivi strategici sia per migliorare le competenze tecnico professionali degli operatori, oltre che per rispettare l’obbligo di acquisizione dei crediti previsti dall’educazione continua in medicina», premette il direttore generale Adriano Cestrone nel documento di indirizzo per l’anno 2011, documento che recepisce la legge 122 del 30 luglio 2010 (misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività) che a sua volta stabilisce come, a decorrere dal 2011, la spesa annua sostenuta dalle amministrazioni pubbliche per attività esclusivamente di formazione deve essere non superiore al 50% di quella del 2009. Il polo di via Giustiniani, dunque, adesso, non potrà eccedere i 434.662,51 euro.
Di questo budget, una parte pari a 307.737 euro sarà utilizzata dalla Struttura Formazione per la realizzazione di corsi di carattere strategico, articolati sulla base del piano formativo trasversale alle diverse discipline, dalla gestione del rischio clinico all’umanizzazione delle cure all’approccio con il paziente straniero. Ancora: 90.338 euro sono stati destinati alla Società Veneto Formss, la scuola di formazione manageriale in sanità e sociale presieduta da Paolo Stocco e diretta da Franco Toniolo, che si occupa della formazione dei dirigenti amministrativi. Infine 126.885 euro sono finiti assegnati alle stesse Unità operative, denari suddivisi tra area comparto (personale infermieristico, tecnico-sanitario e della riabilitazione, operatori socio-sanitari, amministrativi non dirigenti), area dirigenza medica (medici) e area dirigenza non medica (psicologi, chimici, fisici, farmacisti, biologi, dirigenti amministrativi).
I singoli primari avranno la responsabilità della gestione e dell’utilizzo dei fondi. In sintesi: ai reparti sono stati riservati in totale 58.672,66 euro per la formazione dei medici, 40.111,62 per quella di infermieri & C., 8.624,82 per farmacisti & C. Gli stanziamenti, per singola Unità operativa, sono imbarazzanti: da 3,17 euro a 9,52, da 41,24 a 120,56, da 352,75 a 425,52. Solo in casi circostanziati si superano i mille euro. A coprire l’intero anno 2011.
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Da zero euro a pochi spiccioli, “sufficienti” per tutto l’anno
Stanziamento per reparto. Medici: le risorse variano dai 26,40 euro per l’Unità di Nefrologia dialisi e trapianti renali ai 38,85 per la Riabilitazione ortopedica, dai 293,97 della Tossicologia forense e antidoping ai 656,93 per la Neuroradiologia, punta massima la Cardiologia con 3.400,69, la Clinica pediatrica (6.707,70) e l’Istituto di Anestesia e rianimazione (4.341,66). Infermieri e tecnici: il «tesoretto» varia dalle zero lire della Clinica chirurgica generale 3 ai 3,17 euro di Chirurgia del rachide e Cardiochirurgia pediatrica e cardiopatie congenite, dai 41 euro della Clinica dermatologica ai 282 del Pronto soccorso pediatrico, ai 1.060,78 dell’Oncoematologia. Farmacisti e amministrativi: dai 30,32 euro di Ostetricia e ginecologia a salire fino ai 1.536 di Microbiologia e virologia e del Centro immunotrasfusionale.
Il Gazzettino di Padova – 8 luglio 2011