Incontro tecnico tra i direttori generali e il segretario Mantoan. Cambia la politica regionale su uscite e bilanci delle aziende sanitarie. Per mantenere l´equilibrio, vengono imposti ai direttori generali tetti massimi non più basati sulla spesa storica bensì sui costi standard parametrati alle best practice delle tre migliori Usl in tema di risultato finanziario, cioè la 4 di Thiene, la 7 di Pieve di Soligo e la di Treviso. Così si spazza via la «strategia Ruscitti» (l´ex segretario della Sanità), che aveva calcolato i tetti 2010 in base al consultivo 2009, chiedendo però alle aziende virtuose sacrifici maggiori e concedendo obiettivi meno pressanti a quelle «spedaccione» .
Il risultato 2010 è che Usl in attivo come appunto le tre citate finiscono dietro la lavagna con uno scostamento dei costi rispetto al limite stabilito dalla Regione rispettivamente di 1.774.668,87 euro, 5. 973.699,11 e 6.149.472,77, mentre le Usl più indebitate, ovvero Venezia, Rovigo e Verona, limitano danni a -4.532.292,56 euro, addirittura a +1.468.568,35 e a -2.576.739,99 euro. Spiccano pure i 10.325.588,24 euro di attivo dell´Usl 8 di Asolo. Numeri dei quali la giunta Zaia ieri ha «preso atto» con apposita delibera, anche se non avranno alcuna ripercussione sui direttori generali, nè in termini di decadenza (prevista nell´ipotesi di mancato raggiungimento dell´equilibrio finanziario), nè di calcolo del premio. Anzi, l´assessore alla Sanità, Luca Coletto, proporrà in giunta un incentivo «personalizzato» , cioè calcolato dallo zero al 20%sullo stipendio dei manager (154.500 euro) in relazione al consolidato 2010. Se l´esecutivo di Palazzo Balbi darà il via libera, sarà pagato attingendo ai 12,5 milioni di attivo con cui ha chiuso il bilancio della sanità veneta.
Oggi pomeriggio, intanto, a Montecchio Precalcino il segretario Domenico Mantoan riunirà i dg proprio per stabilire i paletti della nuova politica finanziaria. Verranno presentati nuovi indicatori per costruire il bilancio, che aiuteranno i manager ad arrivare all´equilibrio economico sanitario. Sono: il «return on investiment» (la capacità dell´azienda di generare risultati utilizzando il capitale investito); la rigidità delle fonti (l´incidenza del finanziamento a breve sul totale dei finanziamenti concessi); la rigidità degli impieghi (il peso degli impieghi a lungo ciclo di ritorno monetario sul capitale investito); la disponibilità netta; la copertura finanziaria dell´attivo immobilizzato; l´obsolescenza tecnica; nuovi investimenti. A proposito di questi ultimi, sono stati bloccati per consentire il pareggio di bilancio, ma ora dovranno riprendere. Nell´incontro tecnico di oggi Mantoan e i dg elaboreranno una proposta per la giunta Zaia che consenta di cambiare il trend imboccato finora. Continuandolo, si arriverebbe al 2013 con 750 milioni di ammortamenti necessari a pagare i nuovi investimenti, mentre l´intenzione è di limitare la spesa a 350 milioni, puntando non più soprattutto sull´edilizia, ma su tecnologia e attrezzature.
Corriere del Veneto – 22 giugno 2011