E due. Anche per la campagna di commercializzazione 2010-11, come quella precedente, la produzione italiana di latte è rimasta al di sotto della quota comunitaria. Col risultato che i produttori non dovranno pagare alcuna multa. Ma questo, oltre tutto, consentirà ai primi acquirenti di restituire ai produttori le trattenute già effettuate. Tali restituzioni, previste entro la data del 31 agosto di ogni anno, hanno indotto l’Agea a far sì che si realizzassero da subito, ovvero con oltre due mesi di anticipo sulla data prevista (31 agosto). L’Agenzia per le erogazioni in agricoltura ha calcolato infatti una produzione nazionale per consegne agli acquirenti di 10.612.314 tonnellate, ben al di sotto della quota nazionale pari a 10.878.793 tonnellate.
Regione capofila, con oltre il 41% del totale, si conferma la Lombardia, dove l’anno scorso sono stati prodotti quasi 4,38 milioni di tonnellate. A seguire, l’Emilia Romagna con oltre 1,6 milioni, il Veneto con circa 1,1 milioni e il Piemonte, a quota 907mila tonnellate.
«Con questa operazione di anticipazione – ha commentato il presidente di Agea, Dario Fruscio – abbiamo raggiunto l’obiettivo di far avere il massimo sostegno alle aziende che producono latte in un momento di particolare criticità per il settore lattiero-caseario e allo scopo, in particolare, di contribuire a sostenere il più concretamente possibile la liquidità delle imprese di produzione del settore. Per fare questo Agea ha profuso il massimo sforzo anticipando il più possibile il calcolo del quantitativo complessivo di latte commercializzato e fatturato, eseguito ai sensi del regolamento comunitario 595/2004, nella campagna di produzione 2010-11».
La procedura di anticipare il calcolo delle quantità vendute ha già consentito ad Agea di disporre affinché gli acquirenti non trattengano la quota di prelievo mensile riferita al mese di marzo, con scadenza 30 maggio 2011. E questo ha permesso ai produttori di realizzare per intero il corrispettivo del venduto.
La procedura adottata da Agea produce vantaggi anche per gli acquirenti, dal momento che gli effetti di questa procedura realizzano la possibilità, in capo all’acquirente, di svincolare le fideiussioni loro prestate a garanzia delle somme trattenute ai produttori.
«La sollecitudine e l’attenzione di Agea verso il mondo della produzione del latte – ha aggiunto il presidente Fruscio – conferma anche in questa circostanza la sua vicinanza e la sua solidarietà, nei termini possibili e leciti, alle condizioni, in questa fase particolarmente tesa, sia finanziarie, che di margine economico della categoria. Per questo auspico che attraverso iniziative e fatti veramente concludenti si possa arrivare a un maggior dialogo che tenda a risolvere le condizioni di esasperazione in cui questa categoria produttiva si ritiene sia stata posta. Ferma restando la cornice articolata e complessa delle disposizioni normative nazionali e regolamentari europee che disciplinano la materia oggetto di così radicale contrapposizione ».
Massimo Agostini – Redazione Agrisole – 3 giugno 2011