Secondo l’Istituto superiore di Sanità la causa dell’infezione è un mix di batteri patogeni. Il cosiddetto batterio killer secondo gli esperti italiani sarebbe già apparso con questa modalità di attacco dell’intestino umano 20 anni fa in Francia, ma non con questo sottotipo chiamato 104:4H, mai visto prima in un focolaio di infezione. «Abbiamo terminato due ore fa gli esami sui campioni arrivati dalla Germania ed i risultati – ha spiegato giovedì sera Alfredo Caprioli, responsabile del reparto Zoonosi trasmissibili da alimenti ed epidemiologia veterinaria dell’Istituto superiore di Sanità – sono stati consegnati alla Commissione europea».
«Speriamo di aver scoperto così una delle chiavi utili per comprendere questa epidemia. Il legame dell’infezione con il consumo di cetrioli sembra essere altamente improbabile».
Caprioli ha ribadito la atipicità di questa epidemia che colpisce soprattutto i giovani e gli adulti: «Dal 1988 abbiamo un sistema di sorveglianza per le gravi infezioni gastrointestinali, in particolare nei bambini e contiamo una quarantina di casi l’anno scatenati dalla stessa famiglia di batteri che in questo caso sono di un sierotipo diverso; in infezioni come queste è sconsigliato l’uso di antibiotici perchè aumentano la tossicità attraverso una reazione dei batteri causando un aumento dei sintomi».
Leggi le valutazioni e i consigli di Alfredo Caprioli, esperto di zoonosi dell’Iss sul Sole 24 Ore di oggi
3 giugno 2011 – riproduzione riservata