Il sottosegretario alla Salute Francesca Martini ha firmato oggi l’ordinanza che vieta di immettere sul mercato o commercializzare al dettaglio per un anno le anguille del Lago di Garda destinate all’alimentazione umana, che sono risultate contaminate da diossina dopo alcune segnalazioni di inquinamento nei mesi scorsi. L’ordinanza attribuisce alle Regioni e alle Province autonome interessate (Veneto, Lombardia e provincia di Trento) attraverso le autorità sanitarie, il compito di vigilare sul rispetto dell’ordinanza e di adottare i provvedimenti per garantire l’informazione agli operatori e ai consumatori sui rischi per la salute legati al consumo.
Larena.it – 17 maggio 2011
Sicurezza alimentare, vietata la vendita delle anguille del Lago di Garda
E’ vietato agli operatori del settore alimentare immettere sul mercato o commercializzare al dettaglio le anguille provenienti dal Lago di Garda destinate all’alimentazione umana, che sono risultate contaminate da diossina. Il divieto è contenuto nell’Ordinanza dal titolo “Misure urgenti di gestione del rischio per la salute umana connesso al consumo di anguille contaminate provenienti dal lago di Garda”, firmata il 17 maggio dal Sottosegretario alla Salute On. Francesca Martini.
Il provvedimento demanda alle Regioni e alle Province autonome interessate, attraverso le competenti autorità sanitarie, la vigilanza sul rispetto dell’Ordinanza nonché l’adozione di provvedimenti per garantire un’adeguata informazione agli operatori e ai consumatori sui rischi per la salute legati al consumo.
“Nel sottolineare che le acque del Lago di Garda sono assolutamente sicure per la balneazione e non si rileva alcun problema sulla qualità dell’acqua degli acquedotti – ha dichiarato il Sottosegretario Martini – ho firmato oggi l’Ordinanza che vieta l’immissione sul mercato e il commercio al dettaglio delle anguille del lago di Garda per i prossimi 12 mesi. La sicurezza delle produzioni ittiche del Lago è, oltre che un dovere nei confronti dei cittadini, un valore per il turismo e l’economia locali: per questo abbiamo realizzato un Piano di intervento dalle solide basi scientifiche. Il nostro Garda rappresenta un patrimonio inestimabile e da proteggere su cui c’è il massimo impegno da parte di tutti”.
Il Piano ha previsto l’analisi per la ricerca di diossine, furani e PCB diossina-simili in 102 campioni di anguilla, agone, coregone, luccio, persico e tinca, prelevati da 10 stazioni individuate in modo da coprire tutta l’estensione del lago. I dati, ottenuti dalle analisi effettuate presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia-Romagna e presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, hanno permesso al Centro di referenza nazionale dell’Istituto Zooprofilattico dell’Abruzzo e Molise di effettuare la valutazione del rischio per la salute umana. I risultati delle analisi indicano che tutte le specie ittiche esaminate sono conformi, eccetto le anguille che presentano valori superiori alla norma.
(Redazione salute.gov.it – 17 maggio 2011)