Messi da parte i parametri in base ai quali le Regioni dovranno spartirsi la torta da oltre 106 miliardi di euro del fondo sanitario nazionale, ossia quota pro capite, quota pesata e criterio di deprivazione, i Governatori stanno cercando in queste ore di trovare la quadra per soddisfare tutti. Le Regioni non hanno raggiunto – nel corso della riunione fiume cominciata mercoledì pomeriggio e continuata fino a stanotte – l’intesa sul riparto del fondo sanitario nazionale che ammonta per il 2011 a 106,4 miliardi di euro. La seduta della Conferenza è stata sospesa questa mattina, poco dopo le 3 dal presidente Vasco Errani, ed è stata aggiornata alle 10. Ieri più volte le Regioni sono andate vicine all’accordo. Se i governatori non dovessero trovare un’intesa, il riparto sarebbe effettuato in base alla tabella elaborata nei mesi scorsi dal ministero della Salute.
La strada che si sta seguendo è quella di raggiungere un equilibrio tra la proposta del ministero della Salute e quanto stabilito nel riparto 2010. Secondo giorno in conclave per i presidenti delle Conferenza delle Regioni e delle Province autonome chiamati a ripartire il fondo sanitario da 106,4 miliardi di euro. Si è allontanata definitivamente la possibilità di trovare un accordo sui parametri e – in particolare – sul criterio di deprivazione socio-economica reclamato dai presidenti delle Regioni del Sud e soprattutto da Campania, Calabria e Puglia.
I governatori si stanno concentrando ora sulla proposta messa a punto da sei regioni – Veneto, Umbria, Marche, Puglia Lombardia e Lazio – che punta a soddisfare tutti o almeno la gran parte delle realtà locali.
In sostanza, l’intento è quello di procedere sulla strada della solidarietà regionale, mettendo in circolazione tutte le risorse disponibili per riequilibrare i gap esistenti tra una Regione e l’altra, tra chi guadagnerebbe molto e chi invece vedrebbe le proprie risorse ridotte all’osso. L’accordo potrebbe arrivare in tarda serata. O al massimo nella mattinata di domani. Questa, infatti, è l’ultima chances per le Regioni per fare fronte comune. Se non troveranno l’accordo entro la giornata di domani, una volta registrata la mancata intesa in Conferenza Stato Regioni (data possibile il prossimo 20 aprile) dopo trenta giorni scatterà automativamente proposta ministeriale.
quotidianosanita.it – 14 aprile 2011
Riparto, primo giro di tavolo. Sulla deprivazione posizioni contrapposte: Nord contro Sud
Al centro della discussione di oggi il criterio di deprivazione: a difesa Scopelliti, Caldoro e le Regioni del Sud, contrario il Veneto. Domani riprende la discussione, che forse proseguirà fino a tarda notte. Si è ricominciato da capo. Le Regioni del Sud, Calabria e Campania forti della presenza dei presidenti Scopelliti e Caldoro, a difendere la necessità di introdurre il criterio di deprivazione sociale ed economica tra i “pesi” con cui si ripartiscono i fondi per la sanità. Fortemente contrario il Veneto, che ha il coordinamento della Commissione sanità delle Regioni, che non considerà fondato “scientificamente” questo criterio. Pochi i presidenti di Regione presenti alla Conferenza oggi, nessuna dichiarazione ufficiale nè in entrata nè in uscita.
La giornata cruciale sarà quella di domani. Per soddisfare la richiesta delle Regioni del Sud si potrebbe utilizzare il criterio di deprivazione solo su una piccola quota del riparto, oppure “assumerlo”, rinviandone l’applicazione concreta al 2012. Ma anche queste soluzioni morbide, difficilmente riusciranno a superare le resistenze delle Regioni guidate dalla Lega Nord.
quotidianosanita.it – 13 aprile 2011