Può un sindacato di veterinari pubblici con la propria società scientifica sostituirsi alle istituzioni per contribuire a garantire la piena applicazione di una norma dello Stato? Detto così sembrerebbe un paradosso, ma invece è proprio quello che sta accadendo con l’organizzazione da parte della SIMeVeP del corso in due edizioni “Primo soccorso degli animali” che si terrà a Vicenza a partire dal 4 aprile. Due giornate di formazione e aggiornamento per ogni edizione i cui costi saranno sostenuti per gli iscritti veneti interamente dalla stessa società scientifica. Su questa vicenda, per certi versi paradossale, vale la pena di fare una piccola riflessione. Va fatto un passo indietro.
Lo scorso agosto, quando entrarono in vigore le nuove norme del codice della strada sull’obbligo di soccorso agli animali incidentati, siamo stati i primi a sollevare il problema dell’applicabilità pratica di questa previsione di legge, senz’altro lodevole, ma emanata senza essere accompagnata delle risorse necessarie. Abbiamo evidenziato le criticità per non creare false illusioni nell’utenza e perché le istituzioni trovassero soluzioni percorribili. Qualcuno si è indignato per la nostra uscita, ritenuta inopportuna come spesso accade alle constatazioni che si basano sulla semplice realtà dei fatti.
Servirebbero dotazioni organiche, strutture, aggiornamento e formazione, abbiamo fatto presente. E abbiamo assistito al silenzio di ministero, Regioni e amministrazioni locali anche su chi dovesse reperire e stanziare i fondi necessari a “dare gambe” alle nuove norme. Questioni che non ci risulta siano state risolte. E intanto i servizi veterinari hanno continuato ad affrontano quotidianamente i nuovi compiti che derivano dalle norme. E i problemi da risolvere erano sempre lì.
Alle segnalazioni degli iscritti la SIMeVeP ha deciso di dare una risposta “responsabile” organizzando un corso di aggiornamento scientifico. Questa infatti per i veterinari pubblici del Veneto è una esigenza prioritaria, professionale e anche etica. Esigenza che fa loro onore.
Ci saremmo aspettati un impegno in questo senso anche dalle istituzioni. Non è mai arrivato.
Eppure queste norme sono state un fiore all’occhiello del Governo, accompagnate dal plauso entusiasta delle associazioni animaliste. Possibile che prema solo ai veterinari pubblici farle funzionare?
Roberto Poggiani – segretario SIVeMP
31 marzo 2011 – © Riproduzione riservata