Quanti veterinari ci vogliono in Italia per il 2011, 595 o 1.480? C’è una bella differenza, direte voi. Ma questo è lo sconcertante interrogativo al centro dell’incontro per rilevare il fabbisogno formativo delle professioni sanitarie che si è svolto il 22 marzo al ministero della Salute. A presentare le loro valutazioni i rappresentanti delle federazioni e delle associazioni professionali sanitarie. E qui ognuno ha dato i propri “numeri”. E si è scoperto che quelli delle Regioni erano il triplo di quelli della Fnovi. Ne dà notizia la stessa federazione degli ordini dei veterinari con un comunicato pubblicato sul proprio sito.
«La Fnovi, rappresentata dal consigliere Donatella Loni – si legge nel comunicato – ha espresso un fabbisogno di 595 veterinari per l’anno 2011 mentre le Regioni hanno espresso un fabbisogno di 1480 colleghi, pari circa il triplo della richiesta del 2010. Il significativo incremento da parte loro deriva dai dati forniti dalla Sicilia, che ha espresso una necessità di 800 veterinari, della Campania 200 e la Puglia 100. Nessuno dei funzionari del Ministero è stato in grado di spiegare come siano usciti fuori questi numeri. Tuttavia all’incontro era presente una rappresentante del coordinamento regionale che ha informato i presenti che è stato istituito uno specifico osservatorio per la valutazione dei fabbisogni delle professioni sanitarie e che, a seguito dei dati irrazionali che riguardano la veterinaria, si è impegnata a fare le opportune verifiche ma ha anche tenuto a sottolineare che le Regioni non sono tenute a cambiare i dati forniti, sulla base di quanto stabilito dall’autonomia federale di ciascuna regione. Ne consegue che la Fnovi solleciterà il Ministero e le regioni a fare le opportune verifiche prima che i dati vengono inviati al Miur. Nel corso dell’incontro è emersa la volontà del Ministero di favorire le borse di studio di specializzazione e i contratti di formazione specialistica anche per le professioni sanitarie diverse da quella dei medici umani. La legge 401/2000 che regola tale aspetto già lo consente, ma il ministero del Tesoro non ha previsto nuovi finanziamenti e quelli attuali sono appena sufficienti per pagare i medici specializzandi. Il ministero ha inoltre richiesto un contributo della Fnovi per stabilire quali sono le esigenze reali dei corsi di specializzazione e quanti realmente vengono attivati presso le facoltà».
«Mi astengo da qualsiasi commento – dice il segretario SIVeMP Veneto Roberto Poggiani – penso che notizie come questa “parlino”, infatti, da sole».
cfo.rp.
23 marzo 2011 – © Riproduzione riservata