Disco verde da parte della Bicameralina sul federalismo fiscale a una proroga dei termini per l’approvazione del decreto su fisco regionale e sanità: si voterà il 23 marzo alle 20. I tempi attualmente previsti scadevano venerdì 11 marzo. «Credo che il barometro volga al bello», ha commentato Massimo Corsaro (nella foto), vicecapogruppo Pdl alla Camera e relatore di maggioranza sul federalismo regionale. Corsaro sottolinea la possibilità che si giunga a un parere largamente condiviso e spiega: la richiesta di proroga è stata avanzata perchè «nelle prossime due settimane i relatori di maggioranza e minoranza possano concordemente provare a redigere un parere, con l’auspicio di validare un unico testo condiviso».
In serata si è svolto un vertice governo-regioni in conferenza unificata. Presente anche Umberto Bossi. L’incontro aveva per tema il federalismo demaniale e quello regionale, su cui le regioni chiedono garanzie sul fronte delle risorse. Stop da parte delle regioni: «Senza atti concreti non c’è accordo», ha rilanciato il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, al termine del summit, in relazione all’accordo con il Governo sul trasporto pubblico locale – una partita che vale 425 milioni – e su flessibilità riguardo al patto di stabilità. E ha rilanciato: È quanto prima necessario «trovare un accordo sull’intesa raggiunta con il governo il 16 dicembre scorso». «Rispetteremo gli impegni, il confronto è appena iniziato, in ogni caso su questa partita
c’è l’impegno di Berlusconi che ha dato la sua parola» ha replicato Umberto Bossi. «I soldi ci sono – ha concluso Bossi – quindi l’accordo con le Regioni si farà ».
Si lavora a un’intesa con le regioni
Quanto alle richieste delle regioni sul finanziamento del trasporto pubblico locale e sulla maggiore flessibilità del patto di stabilità, Corsaro aveva detto: «non ho dubbi che nel corso del lavoro della Bicamerale di giunga ad un’intesa». Le richieste delle autonomie, spiega, «non necessariamente rientreranno nel decreto che stiamo esaminando, credo ci siano diversi altri strumenti per accoglierle».
Calderoli apre al Pd
Prime aperture intanto verso l’opposizione: «Alcune proposte del Pd sono condivisibili, ma si tratta di 20 pagine e voglio leggerle bene», ha detto il ministro della Semplificazione, Roberto Calderoli. «D’altra parte – ha osservato – in Commissione Sanità al Senato ha avuto 18 voti favorevoli e tre contrari». Dopo l’annuncio della proroga del termine per il voto sul parere che scadeva venerdì, Calderoli ha commentato: «Il mio obiettivo é un parere condiviso». Ma ha chiarito di aver «posto come esigenza assoluta il termine del 23 marzo perché diversamente non ci sarebbe stato il tempo necessario per l’esame del successivo decreto, quello sugli interventi speciali».
Upi: bene il rinvio del voto
Il rinvio del voto «è un segnale positivo» ha detto Giuseppe Castiglione, presidente dell’Upi. «Una decisione saggia – spiega – perchè consente ai tavoli politici e tecnici che stanno in questi giorni lavorando per risolvere le questioni che come Upi abbiamo sollevato di potere continuare con serenità».
Ok sui beni demaniali
Accordo fatto tra governo e comuni sul federalismo demaniale, dopo mesi di stallo. Lo ha riferito Roberto Reggi, vicepresidente Anci con delega per le infrastrutture. «Finalmente – ha detto al termine dell’incontro con i ministri Roberto Calderoli, Umberto Bossi e Raffaele Fitto – sull’elenco black list dei beni eslcusi si aprirà un tavolo di confronto per riportare nella white list i beni disponibili d’interesse per i comuni». Si tratta di circa duemila beni tra pregio e Difesa, oggetto in parte di accordi territoriali ancora in corso. Questi accordi ora si considerano superati, secondo quanto garantito da Calderoli, ha riferito Reggi. I beni disponibili per i comuni salgono così a 14mila. I Comuni daranno un’intesa condizionata il 24 marzo
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