«Ringrazio il presidente Leoluca Orlando per le parole di apprezzamento sulla qualità della sanità veneta da lui espresse oggi in commissione alla Camera: un riconoscimento che ci sentiamo di meritare, ma che assume in questo caso un valore del tutto particolare, essendo espresso da chi è istituzionalmente deputato a verificare le situazioni regionali rispetto ai disavanzi sanitari ed ai casi di errori medici». Lo ha detto l’assessore regionale alla sanità del Veneto Luca Coletto, al termine dell’audizione alla commissione parlamentare a Roma. Nel corso dei lavori, Coletto ha affrontato sia il tema dei conti sanitari, sia quello dei casi di eventuali errori medici in Veneto.
«Ringrazio anche il vicepresidente della Commissione Massimo Polledri – ha aggiunto Coletto – il quale ci ha detto che il Veneto risulta un esempio in quanto a trasparenza dei conti e ad incisività delle azioni di rientro, attuate senza ridurre le prestazioni; e che ha giudicato una pietra tombale su un giallo mediatico le spiegazioni ricevute sulla questione degli ammortamenti».
In tema di conti, Coletto ha sottolineato che «la previsione di disavanzo d’esercizio 2010 della sanità veneta è fissata in 72 milioni di euro, il miglior risultato da vari anni, con un risparmio di 38 milioni di euro rispetto all’anno precedente, senza un euro di Irpef ed erogando 103 milioni di euro di prestazioni extra Lea, cioè non dovute rispetto a quanto previsto dai livelli essenziali di assistenza nazionali». «Un risultato eccezionale raggiunto grazie al lavoro di squadra della Giunta, dei tecnici regionali, dei direttori generali delle Ulss, del personale e dei sindacati – ha aggiunto Coletto. Vedremo ora come si chiuderanno i consuntivi a fine marzo. Sul deficit che rimarrà, e sul come eventualmente ripianarlo in presenza di un bilancio generale da lacrime e sangue – ha aggiunto Coletto – decideremo il da farsi nella maniera più collegiale, ragionando in Giunta e con il presidente Zaia. Anticipazioni, al momento, non è possibile farne». Coletto ha fatto quindi riferimento ad alcuni dati significativi. Il risultato d’esercizio 2010 delle aziende sanitarie è stato fissato a meno 456 milioni 335 mila euro, dei quali 173 milioni 873 mila di ammortamenti non sterilizzati, e 11 milioni 536 mila di voci riconosciute a scomputo dal tavolo di Monitoraggio nazionale. Il rimanente, circa 270 milioni, è stato coperto con 198 milioni di risorse reperite all’interno del budget della sanità regionale. Per quanto riguarda la questione ammortamenti per investimenti, che nel corso degli anni hanno raggiunto quota 1 miliardo 400 milioni, Coletto ha esposto i risultati del Libro Bianco pubblicato alcune settimane fa: «Non si tratta di debiti – ha tenuto a sottolineare Coletto – ma di un metodo di autofinanziamento aziendale che, alla luce della nuova situazione economica anche nazionale, va completamente rivisto. Bisognerà quindi individuare nuove e diverse forme di finanziamento degli investimenti e di ricapitalizzazione delle aziende più esposte. In questo senso – ha aggiunto Coletto – ci preoccupa il venir meno a livello nazionale dei fondi ex articolo 20 dedicati proprio agli investimenti in sanità. Il Veneto – ha tenuto a sottolineare Coletto – è la prima Regione italiana che ha inteso, con la massima trasparenza, affrontare anche questo aspetto portandolo alla luce e iniziando un ragionamento sulle soluzioni da adottare». L’assessore veneto ha anche fornito alla commissione ragguagli su alcuni casi di presunta “malasanità” verificatisi negli ultimi anni. «La Commissione – ha detto l’assessore – ha apprezzato la nostra solerzia nel rispondere alle richieste d’informazioni inviateci, e questo è un fatto molto positivo. La nostra linea – ha precisato – è quella della trasparenza, della fermezza e dell’equità, sia nei confronti dei cittadini che possono avere subìto un danno anche grave e che devono avere giustizia, sia verso gli operatori sanitari, che erogano non meno di 60 milioni di prestazioni l’anno e che, come tutti gli esseri umani, non possono essere infallibili. Anche una sola vita umana persa o rovinata per un errore – ha detto Coletto – è una tragedia, e come tale va trattata per dare al cittadino il senso della protezione e della giustizia. Lo abbiamo fatto e lo faremo in ognuno di questi casi, collaborando con le indagini della magistratura e lavorando con nostre commissioni d’inchiesta interne. In nessuno di questi casi dovrà infatti rimanere una sola ombra e se qualcuno ha davvero sbagliato, al termine dell’iter giudiziario, pagherà. E’ peraltro anche giusto evidenziare che gli errori, veri o presunti, di cui si parla si sono verificati in un monte enorme di prestazioni erogate, con una percentuale quindi pari allo zero virgola molti zeri. Con questo non voglio assolutamente dire che non si possa migliorare – ha aggiunto Coletto – anzi dobbiamo farlo e stiamo mettendo in atto una serie di azioni per raggiungere l’obiettivo».
Venezia, 2 marzo 2011
fonte: Regione Veneto