Fa discutere l’intenzione del Comune di Roma di trasferire la gestione di canili e gattili alle Asl. Le strutture della capitale sono affidate dal 1997, con una convenzione, alla Onlus Avcpp che attualmente si occupa dei cinque canili capitolini utilizzando 136 dipendenti stipendiati. Le associazioni animaliste sono insorte davanti a questa ipotesi, oltre che a quella di una decurtazione dei fondi, parlando dell’interruzione di quella che viene definita “un’esperienza di avanguardia”. Sulla vicenda interviene con una nota FederFauna che dice: «È ormai da tempo che a Roma (e non solo) si parla di “gestione allegra dei diritti degli animali”, di affidamenti di strutture ad associazioni animaliste diretti senza bando di gara, di appalti milionari, di “volontari” che percepiscono stipendi».
E continua: «Ora l’ipotesi proposta dal Campidoglio, che la gestione dei canili e dei gattili comunali possa passare alle Asl, fa andare su tutte le furie l’Avcpp, come pure l’Enpa, la Lav, Azalea e Impronta”. Il presidente dell’Enpa Roma, ha addirittura sostenuto che “Sarà come tornare indietro di dieci anni”. Come? – continua l’affondo di FederFauna – per gli animalisti le Asl non sono idonee a gestire gli animali? I veterinari, che gli animalisti tengono in palmo di mano quando avvallano le loro tesi o quando consentono loro di far sequestrare e prendere in gestione animali altrui, ora non vanno più bene? O forse il problema reale è solo che se fossero le Asl a gestire i canili, non sarebbero più gli animalisti a gestirne i soldi?».
Conclude la nota: «FederFauna saluta favorevolmente la proposta del Campidoglio. Le Aziende sanitarie dispongono di personale competente e già stipendiato. Gli animalisti che si definiscono “volontari”, se avessero davvero come unico fine il benessere degli animali, potrebbero fornire comunque la loro collaborazione in maniera realmente gratuita!… »
Fonti: Geapress e Federfauna
27 dicembre 2010