Il sistema sanitario veneto è sostanzialmente in buona salute, con i principali indici che si avvicinano a quelli previsti dal nuovo Piano sanitario nazionale, con un andamento finanziario sotto controllo e con un gradimento da parte degli assistiti pari all’85,9%. Necessita ora di un’attenta revisione, per ritararlo sulla base delle esigenze assistenziali che si sono evolute e della necessità di ottimizzazione della spesa, alla luce anche del non facile quadro economico nazionale. Sono questi alcuni degli elementi che emergono dal Libro Bianco del Servizio socio sanitario Veneto 2000-2009, presentato oggi a Venezia dall’assessore regionale Luca Coletto, che era affiancato dal segretario regionale per la sanità ed il sociale Domenico Mantoan.
Il documento è composto da più di 300 pagine ricche di dati e grafici che delineano di fatto la “storia” recente del sistema veneto. “Ne emerge un quadro più che soddisfacente – ha sottolineato Coletto – sul quale andremo a lavorare con la nostra programmazione, basata sul nuovo Piano Sociosanitario Regionale sulle cui linee inizieremo a giorni le consultazioni con i rappresentanti istituzionali e i diversi stake holders interessati”. Coletto ha inteso prima di tutto sottolineare due aspetti. “Il primo – ha detto – è la soddisfazione per il risultato dell’indagine sul gradimento dei nostri assistiti, che testimonia di un sistema capace in grandissima parte di rispondere alle necessità dei propri cittadini; il secondo, che ne consegue, è un grande ringraziamento a tutti coloro, medici, infermieri, amministrativi, che in questo sistema lavorano, in condizioni spesso non facili”.
Coletto ha quindi evidenziato i principali dati emersi. I posti letto negli ospedali pubblici, scesi progressivamente da 19.000 a 16.000, sono pari al 3.2 per mille riguardo agli acuti e allo 0.7 per mille riguardo alla riabilitazione: già in linea con gli obiettivi dati alle Regioni dal Piano nazionale 2010-2012, con però una situazione a “macchia di leopardo” che in alcune aree richiederà uno sforzo di riequilibrio in favore della dotazione riabilitativa. Anche l’indice di ospedalizzazione, oggi al 157 per mille, è in discesa e, con gli obiettivi strategici già assegnati dalla Giunta regionale ai direttori generali, raggiungerà in un biennio quota 140, considerata ottimale. Sul piano economico, l’andamento dell’esercizio 2010 appare in linea con quello dell’anno precedente e, a fine esercizio, dovrebbe richiedere un intervento regionale di ripiano attorno ai 130 milioni di euro.
Diversa la questione degli ammortamenti per investimenti fatti dalle diverse aziende, che nel corso degli anni hanno raggiunto un miliardo e 400 milioni. “Non si tratta di debiti – ha tenuto a sottolineare Coletto – ma di un metodo di autofinanziamento aziendale che, alla luce della nuova situazione economica anche nazionale, va completamente rivisto. Bisognerà quindi individuare nuove e diverse forme di finanziamento degli investimenti e di ricapitalizzazione delle aziende più esposte. Il Veneto – ha tenuto a sottolineare Coletto – è la prima Regione italiana che ha inteso, con la massima trasparenza, affrontare anche questo aspetto portandolo alla luce e iniziando un ragionamento sulle soluzioni da adottare. Mi fa piacere – ha aggiunto – che anche il tavolo di monitoraggio nazionale presso il Ministero dell’Economia e Finanze abbia deciso di chiedere lo stesso sforzo a tutte le Regioni”.
Alcune altre indicazioni che emergono dal libro bianco riguardano la mobilità extraregionale, che vede per il Veneto un saldo attivo di circa 100 milioni di euro; la spesa farmaceutica che risulta in discesa grazie all’utilizzo dei farmaci generici e alla collaborazione in atto con i medici di famiglia; le giornate medie di degenza in ospedale, in diminuzione e attestate a 6,85 giorni; l’aumento dell’assistenza e delle prestazioni specialistiche, tra il 20 e il 30% nel periodo considerato; la crescita del personale medico ed infermieristico (anche se ancora troppo concentrato sull’ospedale e troppo poco sul territorio) e la diminuzione di quello amministrativo.
fonte: Regione Veneto
16 dicembre 2010