Come abitanti di una terra considerata patria di tontoloni, servette, alluvionati, adesso persino di “antipatici”, ci conforta non poco il fatto che la Fnovi abbia ripreso con decisione i problemi legati alle ricadute sulla veterinaria delle nuove norme sul soccorso agli animali incidentati che avevamo sollevato nei mesi scorsi. Ora persino l’Anmvi, a distanza di otto anni, ha sposato le tesi sostenute da Vanni Poli, a nome del SIVeMP, a Cremona nel corso di un convegno dell’associazione sull’Ecm, ancora nel lontano 2002. In quella occasione Poli era intervenuto a difesa dei diritti, non già dei veterinari dipendenti, ma dei liberi professionisti, raccomandando a questi ultimi di “stare fuori” dal sistema Ecm. Il risultato fu un editoriale sul giornale Anmvi dal titolo “Attenti al lupo“, in cui il lupo era proprio il nostro benintenzionato collega.
Ora l’Anmvi sposa le sue tesi e chiede che il mondo libero professionale sia tolto da ogni coinvolgimento del sistema Ecm. Sia chiaro, non ci interessa avere ragione a tutti i costi. Ci interessa piuttosto, e molto, creare sinergie che vadano a vantaggio di tutta la categoria.