Dopo sette anni ritorna l’incubo aviaria. Le autorità di Hong Kong hanno invitato oggi la popolazione alla prudenza dopo che è stato confermato il primo caso umano di questa particolare influenza. Una donna di 59 anni che giace in condizioni definite «gravi» in ospedale è risultata positiva al virus, conosciuto come H5N1. La donna ha sviluppato i sintomi della malattia poco dopo essere rientrata da un viaggio nel sud della Cina continentale, dove il virus è comparso per la prima volta nel 2003. Anche il marito della donna, che ha 60 anni, ha mostrato sintomi dell’influenza, ma ora è guarito. I due hanno affermato di non essere stati in contatto con uccelli vivi durante il loro soggiorno in Cina, e non è ancora chiaro se la donna dove e come la donna abbia contratto il virus.
Le autorità sanitarie dell’ ex-colonia britannica hanno invitato il pubblico a stare in guardia e hanno istituito una «linea rossa» telefonica dalla quale si possono avere informazioni sull’ influenza e sul modo nel quale comportarsi nel caso si manifestino i sintomi, vale a dire febbre, gola secca, tosse e difficoltà respiratorie. Inoltre, hanno affermato di essere in contatto con i loro colleghi nella Cina continentale nel tentativo di individuare eventuali focolai del virus.
Non ci sono state finora indicazioni che la vittima abbia contratto il virus da un contatto umano. Gli scienziati temono che il virus dell’ influenza- che colpisce tutti i tipi di pennuti – possa subire delle mutazioni che gli permettano di trasmettersi da uomo a uomo, creando le condizioni per un’ epidemia. L’ Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) afferma che dal 2003 nel mondo si sono registrati più di 500 casi di influenza aviaria, 302 dei quali sono stati fatali. Il responsabile della Salute a Hong Kong, York Chow, ha detto che non ci sono per il momento prove che testimonino una trasmissione da uomo a uomo. «Credo che inizialmente ci dobbiamo concentrare sugli uccelli come fonte probabile di questo contagio», ha dichiarato. «Ha probabilmente contratto il virus nella Cina continentale, ma non possiamo ancora completamente escludere Hong Kong».
lastampa.it
18 novembre 2010