Si è aperto in questi giorni in tribunale a Verona il processo che vede imputati di corruzione, tra gli altri, l’ex segretario generale della sanità veneta Franco Toniolo e l’amministratore della clinica Pederzoli di Peschiera del Garda, Giuseppe Puntin. Una vicenda giudiziaria sui presunti intrecci «proibiti» tra sanità e politica che aveva travolto cinque anni fa gli uffici regionali. All’apertura del dibattimento, la Regione Veneto si è costituita parte civile, annunciando, come è logico, l’intenzione di rivalersi sugli imputati. Stupisce, però, una sorta di schizofrenia della Regione che chiede i danni a Puntin e Toniolo, ma continua ad avere rapporti di convezione con la holding della sanità privata del primo e a conferire incarichi e consulenze al secondo, all’epoca “allontanato” e ora in pensione.
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