Una lezione magistrale del professor Felice Roberto Pizzuti, docente di Economia alla Sapienza di Roma, sulla crisi del Welfare, e due tavole rotonde sul problema del randagismo e delle emergenze in tema di sicurezza alimentare hanno costituito l’avvio della giornata “centrale” del 43° congresso nazionale SIVeMP “Crisi, welfare state e sanità” che si chiude questa mattina a Frascati. I lavori di venerdì hanno avuto il loro clou nel pomeriggio con la relazione del segretario nazionale SIVeMP Aldo Grasselli (nella foto). Nella mattinata molto interesse per i momenti dedicati al randagismo e alla revisione della legge 289 di cui è stato moderatore Federico Fazzuoli.
Romano Marabelli, direttore del Dipartimento sanità pubblica veterinaria del ministero della Salute, ha parlato della previsione di interventi “sostitutivi” in questo campo, quando si verifichino eventuali “mancanze” da parte degli amministratori. Piero Vio, coordinatore per le Regioni della sicurezza alimentare, ha ribadito come in tema di contrasto al randagismo il problema di fondo siano le risorse economiche: «Chi deve operare – ha chiesto – è stato messo effettivamente nelle condizioni di farlo?».
Per parte sua il presidente Fnovi, Gaetano Penocchio, ha ribadito la centralità della formazione nell’attività pubblica veterinaria e come le attività specialistiche siano fruibili solo se il personale è attrezzato e se ci sono le strutture adeguate. «Per il problema dei cani randagi – ha detto Laura Rossi della Lega nazionale difesa del cane – lo Stato spende 350-400 milioni l’anno, altrettanto viene dal volontariato. Eppure i risultati sono controversi». Il parlamentare Rodolfo Viola ha sottolineato i problemi in termini di competenza del servizio pubblico aggiungendo come, in un momento di riduzione delle risorse ai Comuni, la voce del contrasto al randagismo sia spesso una delle prime ad essere tagliata. «Eppure – ha aggiunto Viola (che è veterinario ed è stato sindaco) – qui non si parla solo di un problema di benessere animale, ma di salute pubblica».
La seconda tavola rotonda, sulla sicurezza alimentare, è stata aperta da Fazzuoli che ha evidenziato la scarsa circolazione dei dati sull’uso di sostanze illecite. Sono seguiti gli interventi del vicepresidente Assocarni, Luigi Pio Scordamaglia e del vicepresidente Coldiretti, Massimo Gargano. Quest’ultimo ha ricordato il rischio che, in periodo di forte crisi come l’attuale, si possa ricorrere a mezzi illeciti. Piero Sardo, presidente della Fondazione Slow Food per la biodiversità ha ribadito come solo i veterinari possano essere i tutori delle filiere produttive “fragili”. Marabelli, per parte sua, ha ricordato i numeri impressionanti della contraffazione dell’agroalimentare tricolore: «In giro per il mondo ci sono 100 miliardi di prodotti che usano il brand Italia senza titolo».
Sulle criticità della legge 194 è intervenuto il responsabile dell’ufficio legislativo di Assica: «I costi dei controlli non sono uguali per tutti. Ci vuole una razionalizzazione».
Nel pomeriggio l’apertura del congresso vero e proprio e la discussione di temi più prettamente sindacali. La relazione di Grasselli è comunque stata ampia ed approfondita. Il segretario SIVeMP ha posto particolare accento sul periodo che attende la veterinaria pubblica: tre anni di vacanza contrattuale, in cui andrà potenziato il fronte a livello periferico. Un momento quello che ci attende in cui la veterinaria pubblica dovrà riappropriarsi di un ruolo forte da perseguire con la qualificazione professionale, attraverso momenti di formazione. All’intervento di Grasselli sono seguiti gli indirizzi di saluto dei parlamentari, dei rappresentanti sindacali Cosmed e delle sigle della dirigenza medica. Questa mattina la discussione delle mozioni congressuali e la chiusura del lavori.
6 novembre 2010