Si è aperto ieri a Frascati con il multi-convegno “Costi e benefici della prevenzione e della sanità pubblica veterinaria” il 43° congresso nazionale SIVeMP che entrerà nel vivo oggi, alle 15, con la relazione di apertura del segretario nazionale, Aldo Grasselli. L’assise congressuale affronterà il tema, di stretta attualità, scelto per questa edizione: “Crisi, welfare state e sanità”. Ieri intanto i lavori sono stati preceduti da una riunione del direttivo nazionale che ha affrontato, oltre agli adempimenti regolamentari e “istituzionali”, anche e soprattutto il tema della ridefinizione del ruolo del sindacato e la sua esigenza di ampliare la comunicazione professionale verso l’esterno, valorizzando gli aspetti positivi e le eccellenze.
Esigenza sentita a maggior ragione ora, con davanti tre anni di vacanza contrattuale, periodo in cui a giocare un ruolo fondamentale sarà la contrattazione decentrata che andrà ampliata e potenziata.
Legge Brunetta, Finanziaria, legge di costituzione dei nuovi comparti, mobilità tra Regioni, riforma degli Ordini, blocco del turnover sono stati tra gli argomenti trattati. Si è parlato anche dell’esercizio delle prerogative sindacali e delle modalità di accesso ai permessi sindacali. Focus anche sul progetto, a cui sta lavorando il SIVeMP, di costituzione di un fondo pensionistico di tipo privatistico rivolto in particolare ai colleghi più giovani.
Il segretario veneto, Roberto Poggiani, ha sottolineato la necessità di una definizione di linee guida cui attenersi in caso di sciopero e ha riferito anche della predisposizione di un questionario per monitorare gli episodi di intimidazione ai veterinari pubblici, strumento che dovrà essere presentato, quanto prima, allo specifico osservatorio ministeriale.
Nel pomeriggio due diversi momenti convegnistici. Il primo sul randagismo e sulla ricerca di un modello operativo in questo campo, il secondo sulle emergenze sanitarie e la necessità di progettare la sicurezza alimentare. In apertura il presidente SIMeVeP Grasselli ha affermato: «Come veterinari e sanitari della prevenzione, noi siamo quelli che realizzano la sanità. La moltitudine delle nostre attività consente alla nostra economia di affrontare le nuove sfide. Ma sappiamo che un sistema se non si trasforma si degrada e che abbiamo il dovere di riprogettare la nostra funzione e la nostra preparazione professionale. Sappiamo però che partiamo dalle bellissime esperienze che i veterinari del Ssn realizzano ogni giorno per tutelare la salute dell’ambiente, quella degli animali, e quella degli uomini. Questo Congresso nazionale è l’occasione per un confronto e l’unione delle migliori forze che derivano dalle esperienze dei servizi veterinari che voi rappresentate».
Molti i punti d’interesse nelle relazioni scientifiche, a partire da quella sui cani randagi come sentinelle territoriali di zoonosi di Gioia Capelli, dirigente veterinario Izs Venezie, e dall’intervento del coordinatore per le Regioni della sicurezza alimentare, Piero Vio, che è stato lungamente applaudito dai partecipanti. Di grande rilievo, tra gli altri, i contributi di Silvio Borrello direttore generale del ministero della Salute, Ugo della Marta, responsabile servizi veterinari del Lazio, e Gandolfo Barbarino, dirigente veterinario della Regione Piemonte.