«Le competenze per lo stanziamento dei fondi necessari al soccorso agli animali incidentati spettano alle Regioni, non al ministero». Questa la dichiarazione del sottosegretario Francesca Martini rilasciata all’Arena e riportata in un servizio sulle difficoltà dei servizi veterinari veneti nel far fronte all’aumento di richieste di intervento che si è verificato dopo l’entrata in vigore delle nuove norme del codice della strada. L’approfondimento, dal titolo “Animali, sos dei veterinari: soccorso, mancano i fondi”, riportava le dichiarazioni del SIVeMP Veneto sulla carenza di risorse strutturali e umane necessarie a garantire il servizio. L’assessore alla sanità Coletto: «Stiamo lavorando. Ancora nessuna decisione in merito».
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Animali, Sos dei veterinari «Soccorso? Mancano i fondi»
Obbligo di soccorrere qualsiasi animale capiti di ferire viaggiando in auto, sia domestico che da reddito o protetto, con sanzioni che vanno da 389 a 1.559 euro per il guidatore che contravviene alla disposizione e da 78 a 311 euro per chi, coinvolto nell’incidente, non «ponga in atto ogni misura idonea ad assicurare un tempestivo intervento di soccorso». Non scherza davvero la norma stabilita nel nuovo Codice della strada in relazione alla tutela e assistenza di animali feriti negli incidenti: investire un gatto e non soccorrelo può costare davvero caro.
È probabilmente per questo, prima ancora che per un improvviso contagio di coscienza animalista, che le Ulss si stanno trovando in serie difficoltà: costrette a far fronte ad una raffica imprevista di richieste per le quali non son! o attrezzate a dare risposta. E così dal sindacato veterinari della nostra Regione si leva un grido di allarme: il numero delle domande di intervento è aumentato in modo esponenziale e i canili sanitari sono in sofferenza, la veterinaria pubblica è sì disposta a dare un aiuto, ma servono risorse economiche e umane.
«Il vero problema in realtà non nasce dalle norme del Codice della strada, ma da una circolare del Ministero della Salute», chiarisce il dottor Francesco Ferrarini, responsabile del Servizio veterinario multizonale dell’Ulss 20. «Questa circolare stabilisce che la competenza del servizio di assistenza veterinaria vada alle Regioni, che a loro volta l’hanno girata alle Ulss. Questo vorrebbe dire che dovremmo avere un servizio di guardia veterinaria attivo 24 ore su 24 ma anche spazi adeguati di pronto soccorso e di degenza per gli animali feriti: tutto questo non esiste, ci sono invece cliniche private che anche a Verona ! fanno servizio ininterrotto 24 ore su 24, ma non ci sono abbas! tanza risorse per il pubblico».
«Non basta emanare norme di grande valore etico e sociale se non si fanno gli investimenti necessari per farle funzionare nella pratica», afferma il segretario del sindacato veterinari veneto Roberto Poggiani. «La circolare del Ministero della salute impone infatti “l’inderogabile necessità di assicurare il servizio di reperibilità e pronto soccorso per animali da parte di tutte le amministrazioni competenti”. Un principio ineccepibile: ma come conciliarlo con la mancanza di strutture e di risorse umane delle Ulss?».
«Abbiamo già costituito un gruppo di lavoro a livello regionale per raccogliere tutta la normativa sulla questione, e quindi valutare quali soluzioni siano praticabili», aggiunge Ferrarini.
Una notizia positiva però, in questo caos di competenze, c’è. Spiega Ferrarini: «Per la mia esperienza posso comunque dire che già prima dell’obbligo imposto dal n! uovo codice con forti sanzioni, molti veronesi si sono mostrati pronti al soccorso, portando l’animale ferito nel primo ambulatorio disponibile, il più vicino tra quelli attrezzati, come tanti colleghi possono confermare».
La legge insomma impone più tutela per fido e micio, ma il buon cuore di tanti era in funzione anche prima dello spauracchio delle multe.
Martini: «E’ la Regione che deve trovare i soldi»
Coletto: «Già al lavoro»
Sulla questione soccorso agli animali vittime di incidenti interviene anche il sottosegretario alla Salute Francesca Martini, che per prima cosa chiarisce come non sia tanto la circolare ministeriale quanto la nuova legge fissata dal Codice della strada ad attribuire la responsabilità della cura degli animali al servizio veterinario regionale, in quanto parte del servizio sanitario, cioè delle Ulss.
«Il nuovo Codice della strada parla molto chiaro», afferma la Martini. «E cambia sostanzialmente le cose attribuendo una precisa responsabilità di soccorso a chi si trova sull’auto che investa un animale e di pronto soccorso e cura da parte dei servizi veterinari delle Ulss, che fanno parte del servizio sanitario regionale. La circolare ha solo un valore attuativo, la! norma è stabilita dalla legge, cioè dal Codice della strada».
Riguardo alla protesta del sindacato veterinari di medicina pubblica che lamentano la mancanza di risorse per realizzare nel concreto il servizio, la Martini ribadisce che «la competenza per lo stanziamento dei fondi necessari riguarda le Regioni, non il ministero».
«In Regione c’è già una commissione che sta lavorando a questo proposito», conferma l’assessore alla Sanità del Veneto Luca Coletto, al quale abbiamo chiesto se ci sia la possibilità di destinare risorse a tale ambito. «Non abbiamo ancora deciso in merito, stiamo però valutando le possibilità per fare in modo che anche questo servizio possa funzionare in modo adeguato alle competenze stabilite».
L’Arena, 27 ottobre 2010