I Fondi europei potranno sostenere gli interventi di contenimento del granchio blu nei mari italiani. La Commissione sta collaborando con l’Italia. Anche l’Italia sarà chiamata a riferire sullo stato ambientale delle acque. Lo ha dichiarato il Commissario UE per l’ambiente Virginijus Sinkevi?ius in risposta ad una interrogazione dell’europarlamentare Paola Ghidoni (ID) che chiedeva alla Commissione di tutelare le imprese dell’acquacoltura e della pesca italiane, danneggiate dalla proliferazione del granchio blu. I Fondi europei ci sono, ma l’Italia dovrà fare la sua parte. Un cambio di scenario potrebbe arrivare nel 2024 con la classificazione del granchio blu come IAS, Invasive Alien Species.
Fondi europei – La UE- ha ricordato il Commissario- collabora strettamente con le autorità italiane per garantire che il sostegno finanziario fornito attraverso il programma nazionale del Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l’acquacoltura sia utilizzato per rafforzare la resilienza e la sostenibilità degli operatori del settore. Gli interventi previsti dal programma possono essere utilizzati per realizzare studi, ricerche e progetti sperimentali con l’obiettivo di migliorare le conoscenze sulla diffusione delle specie esotiche invasive e sulle ripercussioni di tale fenomeno, sviluppando al contempo misure adeguate di mitigazione e di adattamento. La Commissione sta collaborando con le autorità italiane per finalizzare e in seguito adottare determinati criteri di selezione per queste tipologie di azioni, a seguito delle quali l’Italia potrà sostenere gli interventi menzionati.
Compiti spettanti all’Italia – Il Commissario Sinkevi?ius ha citato la direttiva quadro sulla strategia per l’ambiente marino, che impone agli Stati membri di affrontare e correggere i danni ambientali marini nelle proprie acque e di ottenere un buono stato ecologico. “Al momento, la Commissione sta valutando i programmi aggiornati ricevuti nel marzo 2022- ha spiegato”. Nel 2024, gli Stati membri dovranno riferire anche in merito allo stato ecologico delle acque, al loro utilizzo in base ad analisi economiche e sociali e al costo rappresentato del degrado dell’ambiente marino. “In tale contesto, è opportuno che l’Italia segnali la crescente pressione esercitata dal granchio blu e che lavori alacremente con i paesi vicini per affrontare la questione”- ha concluso.Danneggiati gli allevamenti italiani– La specie Callinectes sapidus, non è originaria dell’Italia, ma la sua recente proliferazione ha danneggiato gli acquacoltori della provincia di Rovigo. L’eurodeputata Ghidoni ha evidenziato che “divora i molluschi dei loro allevamenti tra cui vongole, cozze e ostriche, che rappresentano un prodotto importante per la pesca settore lungo il Delta del Po”. In quest’area di eccezionale importanza ambientale, a cavallo tra Veneto ed Emilia-Romagna, esistono più di 3.000 allevamenti di molluschi – e il loro prezioso lavoro di tutela ambientale potrebbe essere compromesso dagli effetti devastanti del granchio blu”.
Compiti spettanti all’Italia – Il Commissario Sinkevi?ius ha citato la direttiva quadro sulla strategia per l’ambiente marino, che impone agli Stati membri di affrontare e correggere i danni ambientali marini nelle proprie acque e di ottenere un buono stato ecologico. “Al momento, la Commissione sta valutando i programmi aggiornati ricevuti nel marzo 2022- ha spiegato”. Nel 2024, gli Stati membri dovranno riferire anche in merito allo stato ecologico delle acque, al loro utilizzo in base ad analisi economiche e sociali e al costo rappresentato del degrado dell’ambiente marino. “In tale contesto, è opportuno che l’Italia segnali la crescente pressione esercitata dal granchio blu e che lavori alacremente con i paesi vicini per affrontare la questione”- ha concluso.Danneggiati gli allevamenti italiani– La specie Callinectes sapidus, non è originaria dell’Italia, ma la sua recente proliferazione ha danneggiato gli acquacoltori della provincia di Rovigo. L’eurodeputata Ghidoni ha evidenziato che “divora i molluschi dei loro allevamenti tra cui vongole, cozze e ostriche, che rappresentano un prodotto importante per la pesca settore lungo il Delta del Po”. In quest’area di eccezionale importanza ambientale, a cavallo tra Veneto ed Emilia-Romagna, esistono più di 3.000 allevamenti di molluschi – e il loro prezioso lavoro di tutela ambientale potrebbe essere compromesso dagli effetti devastanti del granchio blu”.
Specie aliena invasiva– Nel 2024 la Commissione sottoporrà la specie al Comitato sulle specie esotiche invasive IAS (Invasive Alien Species).Nel caso l’esame della valutazione del rischio da parte del IAS includesse il granchio blu nelle specie nelle esotiche invasive, sarà soggetto a una serie di restrizioni e gli Stati membri avranno nuovi obblighi di gestione.