Al via in Francia una inedita campagna di vaccinazione delle anatre contro l’influenza aviaria. Vaccino Boehringer per 64 milioni di anatre.
Dal 1 ottobre, in Francia, è iniziata la campagna nazionale di vaccinazione delle anatre contro l’influenza aviaria ad alta patogenicità. Il Ministero dell’Agricoltura ha preso una decisione senza precedenti in Europa, molto attesa dagli allevatori, dopo le ripetute crisi causate al settore dall’epidemia. Saranno vaccinati 64 milioni di anatre, per non essere più costretti alla soppressione forzata di decine di migliaia di avicoli. Ieri, il Ministro Marc Fesneau ha partecipato di persona alle prime somministrazioni.
Storico produttore di foie-gras, la Francia è l’unico Paese europeo ad adottare una tale disposizione. Jocelyn Marguerie, presidente della Commissione aviaria della Sngtv (Societé Nazionale Groupements Techniques Vétérinaire) ha dichiarato all’agenzia France Presse che “la pressione del virus resta alta, ma i vaccini dovrebbero circoscriverla ed evitare un’ondata negli allevamenti”.
La somministrazione del vaccino
Il vaccino è quello del laboratorio di Boehringer Ingelheim, che deve fornire 80 milioni di dosi alla Francia. Sono previste due iniezioni, la prima sugli anatroccoli dai 10 giorni di vita in su e la seconda a distanza di 18 giorni. Avviene “sotto la supervisione” di un veterinario dell’allevamento, incaricato dall’autorità competente. In base a questo principio, è questo Veterinario a poter iniettare il vaccino, ma la somministrazione può anche essere esguita da altri Veterinari liberi professionisti o dagli stessi allevatori, da loro dipendenti e da tecnici agricoli.
Pochi Veterinari, gli allevatori chiedono di vaccinare
La necessità di essere supervisionati da un Veterinario “può essere un limite”, secondo Sylvie Colas, referente nazionale per l’influenza aviaria presso la Confédération paysanne, il sindacato degli agricoltori, “perchè nelle campagne mancano i Veterinari”. Mentre nei grandi allevamenti della filiera cosiddetta “integrata” o industriale, c’è un Veterinario di riferimento che può supervisionare il tecnico incaricato della vaccinazione, “nei piccoli allevamenti independenti sarà difficile poter contare sulla presenza tempestiva di un Veterinario”.
Gli allevatori dovranno concordare l’appuntamento per la vaccinazione con un Veterinario, con possibili discrepanze di copertura tra gli allevamenti. Non mancano le lamentele per un lavoro organizzativo aggiuntivo all’ordinaria conduzione dell’azienda. Molti allevatori sono disponibili a ricevere una adeguata formazione per somministrare essi stessi la dose e il richiamo.
Sorveglianza post vaccino
Anche il periodo di sorveglianza post-vaccinazione spetta in parte all’allevatore, che dovrà dovrà prelevare campioni dalle anatre morte. Dovrà inoltre fissare ogni 30 giorni -e alla fine di ogni lotto- un appuntamento con un Veterinario ufficiale per le analisi. Riuscire a gestire il tutto è questo l’aspetto che preoccupa di più gli allevatori che chiedono da tempo il vaccino, ma che ora si predispongono ad una campagna che durerà a lungo.
“Uno strumento di prevenzione complementare”
Le autorità sanitarie francesi ripetono che “il vaccino da solo non è in grado di proteggere al 100% un allevamento”. Resta quindi imperativo il rispetto delle misure preventive: biosicurezza; sorveglianza sanitaria per individuare precocemente la malattia; controllo della densità degli allevamenti per limitare la diffusione del virus”.
I costi
Quest’anno i costi della campagna vaccinale sono coperti dallo Stato francese all’85%, quasi 95 milioni di euro (55 milioni di euro per la parte vaccinale e 40 milioni per la parte di sorveglianza). A conti fatti, gli allevatori dovrebbero sopportare una spesa di 20 centesimi per anatra.
DESCRIZIONE_DEL_VACCINO
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