Piano giovani. Il governo studia misure a favore dei lavoratori under 35 con versamenti dal 1° gennaio 1996. Prende quota il silenzio assenso bis per il Tfr . Su il tetto di deducibilità con bonus figli e familiari.
Al momento si tratta soltanto di una delle ipotesi alle quali stanno lavorando i tecnici del governo per definire il pacchetto previdenza integrativa da assorbire nel capitolo pensioni della manovra autunnale in arrivo. Ma questa opzione sembra destinata a prendere rapidamente quota anche dopo il round andato in scena ieri (l’ultimo dei quattro calendarizzati a partire dall’inizio dell’estate) tra l’Osservatorio sul monitoraggio della spesa previdenziale, l’organismo tecnico voluto dal ministro del Lavoro, Marina Calderone, e le parti sociali, in cui sono state affrontare varie possibili misure per rilanciare la previdenza complementare, come chiedono con forza anche i sindacati.
E tra gli interventi in arrivo, compatibilmente con le scarse risorse a disposizione, che in gran parte dovrebbero andare a sostenere il cosiddetto piano-giovani allo studio del governo anche attraverso un “incrocio” con la riforma fiscale, dovrebbe esserci anzitutto una nuova fase di “silenzio-assenso” per destinare il Tfr ai fondi pensione (in forma volontaria). Ma è quasi certo anche un innalzamento dell’attuale soglia di deducibilità per i contributi versati alle forme integrative (5.164,57 euro), con bonus ulteriori per quelli legati all’iscrizione di familiari a carico, a partire dai figli. In ogni caso tutti i nuovi bonus saranno destinati a investimenti di lunga durata per favorire la rendita anziché il capitale. Sarà poi avviata un’apposita campagna di educazione e informazione previdenziale.
La gran parte di questi temi è stata affrontata nell’incontro di ieri tra le parte sociali e l’Osservatorio, che, come nei precedenti incontri, non ha comunque formalizzato proposte di intervento. Le indicazioni operative, oltre alle annotazioni sui vari capitoli affrontati in tutto il ciclo di incontri (flessibilità in uscita ed esodi; pensione di garanzia giovani; mansioni lavorative gravose e tutele previdenziali per le donne; previdenza complementare) saranno inserite nel report finale che sarà consegnato al ministro Calderone entro la fine di questa settimana. Indicazioni che saranno poi valutate dal governo tenendo conto delle risorse che emergeranno dalla Nadef di fine settembre.
Gli stessi sindacati spingono per rilanciare le pensioni integrative. Anche se il leader della Cgil, Maurizio Landini, torna ad attaccare con forza il governo definendo «finti» i tavoli aperti su fisco e pensioni. Quanto alle misure da adottare, nel round con l’Osservatorio Lara Ghiglione, sempre per la Cgil, ha insistito per un altro semestre di “silenzio-assenso” per l’adesione dei lavoratori alla previdenza integrativa e una tassazione più vantaggiosa sui rendimenti dei fondi pensione, ma ha anche chiesto al governo di rivedere la decisione presa nelle scorse settimane con cui sono state affidate ad Assoprevidenza funzioni e risorse per la promozione della previdenza complementare. Una richiesta, quest’ultima, condivisa dalla Uil, che ha chiesto di «riaccendere le luci» sulle pensioni integrative sottolineando che l’obiettivo deve essere quello di «incrementare le adesioni ai fondi pensione» attraverso «una campagna istituzionale di informazione». Anche per Ignazio Ganga (Cisl) «è necessaria una grande campagna informativa pubblica e un nuovo periodo di silenzio-assenso».