Sanità, la kryptonite in Veneto sono le liste d’attesa. Colpa dei ritardi accumulati durante la pandemia, colpa del numero sempre più risicato di medici. Il problema, però, resta. E sta esplodendo. Allora, sul modello del patto siglato a Belluno fra Usl 1 le tre sigle sindacali dei medici di base, Fimmg, Snami e Smi, si punta ad estendere a tutte le Usl il seguente accordo: dare un incentivo economico ai medici di famiglia in base a tre criteri, per citare quelli contenuti nell’accordo bellunese: l’«appropriatezza nell’
Il tavolo
«Nelle scorse settimane si è aperto il tavolo di trattativa sull’accordo integrativo regionale – spiega Maurizio Scassola, segretario della Fimmg – e in quella sede vorremmo estendere a tutte le aziende sanitarie il ragionamento sull’appropriatezza delle priorità nelle ricette con incentivi. Chiariamo una cosa però: qui parliamo di attenzione all’appropriatezza delle prescrizioni per dare, insieme agli altri medici prescrittori come gli specialisti ambulatoriali, un contributo allo smaltimento delle liste d’attesa, a vantaggio quindi di tutti. Non parliamo di far la cresta sulle prestazioni dei pazienti, ma di stare attenti all’appropriatezza di ciò che si prescrive. Ciò che sta succedendo a Belluno può essere di spunto per tutti». La richiesta di intervenire sul nodo delle priorità assegnate per una visita specialistica o per un esame da eseguire in ospedale era già stata annunciata a inizio estate dal dg della sanità regionale Massimo Annicchiarico come parte del Piano regionale da 30 milioni per affrontare il tema delle liste d’attesa. «Non pensiamo di fare miracoli – ragiona Scassola – ma se uniamo questo sforzo come medici di medicina generale agli ospedalieri e agli specialisti ambulatoriali potremmo fare un bel salto di qualità».
Le altre Usl
Oltre alle priorità, l’accordo bellunese include anche, come già accade in molte altre Usl, incentivi per la campagna vaccinale e per gli screening. Va detto che ogni patto aziendale deve superare il vaglio del Comitato regionale per l’assistenza primaria (si riunisce lunedì dopo una pausa piuttosto lunga ed è quindi particolarmente atteso). Patti analoghi si stanno siglando, ovviamente, in tutte le altre Usl venete ma non in tutte si prevede già l’incentivo economico sulle priorità da assegnare con giudizio. Il dg dell’Usl Serenissima, Edgardo Contato, dice: «Faccio parte della delegazione trattante e se si dovesse arrivare all’incentivo valuteremo ma, per ora, puntiamo tutto sulla formazione di tutti i medici che prescrivono visite ed esami organizzando momenti formativi condivisi». A Vicenza la dg Maria Giuseppina Bonavina spiega: «Il nodo dell’appropriatezza c’è già nei nostri accordi con i medici di base con cui lavoriamo molto bene». Dubbi ne ha anche Luca Barutta di Anaao Assomed «Con Annicchiarico ne abbiamo parlato in maniera franca: le liste d’attesa possono essere abbattute solo incrementando il personale specialista. Poi, sugli incentivi ai colleghi della medicina generale, possiamo mettere in campo la carota ma non credo basterà E credo che il medico di base, per la sua responsabilità, valuti già la reale priorità del paziente, non è una scienza esatta
Il Corriere Veneto