“La carne coltivata può essere etichettata come ‘kosher’ e ‘halal’ purché le sue cellule provengono da un animale macellato secondo la legge islamica”. Ad affermarlo, sono alcuni esperti incaricati da Good Meat – l’azienda Usa che ha già ottenuto l’approvazione da parte del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (Usda) a mettere in commercio la carne coltivata di pollo -.
La notizia della possibilità di certificare ‘kosher’ e ‘halal’ le carni coltivate, riportata in questi giorni dall’agenzia Reuters, rappresenta un ulteriore passo avanti per i produttori di ‘cultivated meat’. Le certificazioni, infatti, permetterebbero ai seguaci dell’ebraismo e dell’islamismo di consumare questa carne. “È un altro indicatore della possibilità di rendere la carne coltivata una vera soluzione”, ha commentato Josh Tetrick, Ceo di Good Meat.
Come riporta Reuters, attualmente il pollo di Good non soddisfa gli standard halal, ma l’azienda starebbe lavorando in questa direzione. L’Unione Ortodossa americana (Ou) ha invece confermato, il 6 settembre scorso, che il pollo coltivato prodotto dalla società israeliana SuperMeat soddisfa i suoi standard perché le cellule di pollo non sono state alimentate con ingredienti di origine animale e sono state estratte da un uovo fecondato prima che comparissero macchie di sangue.
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