“È necessario un patto di filiera: allevatori, macellatori e trasformatori, poiché con i soli indennizzi agli allevatori o con la costruzione delle reti con la caccia, con arco e frecce, non si eradica la peste suina”. Così Silvio Borrello, a lungo direttore della Sanità animale al Ministero delle Salute, sul sito della Food &Health Consulting.
Borrello elenca le priorità per il contrasto alla malattia:
- la consapevolezza della gravità della malattia e del momento, con i mercati internazionali pronti ad occupare gli spazi vuoti lasciati dai prodotti italiani;
- l’adeguatezza delle risorse ed il loro intelligente utilizzo dotando i servizi veterinari a livello centrale, regionale e locale di uomini e mezzi, per affrontare questa emergenza che è tale solo perché non si è dato ascolto a coloro che conoscono bene la gravità e le conseguenze della peste suina ma ci si è affidati a provvedimenti legislativi tampone ne risolutivi ne preventivi;
- verificare e potenziare la “linea di comando” stabilita con il D.Lvo 136/2022 in materia di prevenzione e controllo delle malattie animali, poiché non ci possono essere comportamenti difformi tra Regioni e Regioni: le malattie infettive abbiamo visto che non hanno confini;
- informare e formare adeguatamente gli allevatori sui rischi delle malattie infettive, delle possibili conseguenze e dell’applicazione delle sanzioni in caso di mancato rispetto delle norme; aggiornare i veterinari pubblici e privati sulla reale situazione epidemiologica in Italia ed in Europa e sulle caratteristiche della Psa e vie di diffusione e sulla necessità della verifica del rispetto delle condizioni di biosicurezza con formazione fatta da specialisti della materia;
- applicare sanzioni efficaci, che non possono essere solo le sanzioni amministrative di qualche migliaio di euro come previsto dal D.Lvo 136del 2022 ma si applichino, una volta accertate le responsabilità, le norme previste dal codice penale in materia di diffusione di malattie infettive e diffusive del bestiame, il mancato indennizzo ed il pagamento di spese e risarcimento dei danni alla collettività;
- rafforzare il sistema Classyfarm e verificando rapidamente i livelli di biosicurezza degli allevamenti e rendendo immediata la tracciabilità delle carni, non solo macello e laboratorio di sezionamento ma anche allevamento d’origine.