Tra luglio e agosto i carabinieri dei Nas hanno effettuato verifiche su 1.364 tra ospedali, cliniche private e Istituti di ricovero a carattere scientifico (Irccs) per accertare il rispetto dei criteri previsti dal Piano nazionale liste d’attesa in sanità. Delle 3.884 liste e agende di prenotazione per prestazioni ambulatoriali pubbliche monitorate, sono 1.118 le “situazioni di affanno” riscontrate mentre in circa 1/3 (il 29%) dei casi si è registrato lo sforamento della tempistica imposta a livello nazionale.
Tra le cause più frequenti dell’allungamento dei tempi oltre il limite consentito, l’accertamento su 761 agende di “carenze funzionali e organizzative dei presìdi ospedalieri e degli ambulatori, diffusa carenza di personale medico e tecnici specializzati che, unitamente alla mancanza di adeguati stanziamenti e attrezzature, ha determinato il rallentamento dell’esecuzione delle prestazioni sanitarie“.
Uno slittamento che “si ripercuote anche nel mancato rispetto delle classi di priorità (urgente, breve e differibile) ricollocate, in 138 casi, in tempistiche entro i 120 giorni (programmabili) non compatibili con i criteri di precedenza e urgenza”. Sono 26 i medici e infermieri denunciati per falsità ideologica e materiale, truffa aggravata, peculato e interruzione di pubblico servizio mentre sono state scoperte 195 agende di prenotazione bloccate.