Si riapre la partita del rinnovo del contratto dei medici e del resto della dirigenza sanitaria. L’Aran ha ufficialmente convocato i sindacati di settore per martedì 5 settembre, dopo il nulla di fatto delle trattative serrate di fine luglio-inizio agosto per arrivare a un accordo. La maratona avrebbe dovuto portare alla firma della pre-intesa prima della pausa estiva, in modo che il contratto potesse produrre effetti già quest’anno e permettere il pagamento degli arretrati a novembre. Secondo i calcoli dell’Aran, gli arretrati ammontano in totale a 10.785 euro, mentre gli aumenti arrivano a 534 euro, fra incrementi a regime e incrementi già incassati.
I temi sul tavolo per il rinnovo del contratto collettivo nazionale della dirigenza medica e sanitaria 2019-21 restano gli stessi lasciati in sospeso prima della pausa estiva, in particolare l’orario di lavoro, che sarà all’ordine del giorno nella riunione del 5 settembre. Nell’incontro del 2 agosto, ci sarebbero state aperture su alcuni punti come servizi di guardia, l’indennità di esclusività nel part-time, il patrocinio legale. Ma, come previsto, non si sono registrate le condizioni per chiudere, i sindacati più critici – Anaao, Cimo e Fesmed – hanno chiesto di continuare le trattative a settembre. Restano i nodi delle eccedenze orarie e delle risorse. Il nuovo incontro di martedì è interlocutorio, ma entro il mese è attesa la fumata bianca sul rinnovo.
adnkronos salute